Cosa c'entra BB-8 con Urban Shadows? vi toccherà leggere per scoprirlo |
I nostri eroi come al solito sono:
- Vincent, il mago, giocato da Ivan
- Bianca, la cacciatrice giocata da Francesca
- Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Scena 0 - Ho un lavoro da fare
Riprendiamo il gioco dove lo avevamo lasciato: il gruppo si trova alle porte del Cimitero di S. Michele subito dopo aver recuperato le ossa antiche per il rituale di Vincent. Il mago non mette tempo in mezzo e scompare dietro una colonna, entrando dentro il suo Sanctum extra-dimensionale dicendo "torno subito". Ottaviano e Bianca aspettano per un po' poi lasciano Vincent alle sue alchimie e tornano a Venezia.
Da questo momento in poi la sessione si divide in tre parti. C'è una strana ironia in tutto questo, i giocatori si sono lamentati alla fine della quinta sessione di voler giocare come gruppo e poi giocano separati. Mi sono ripromesso di non intervenire in questo senso e fino a quando si divertono, perché impedirlo?
Per semplicità seguirò in questo actual play un ordine di trama e non temporale raccontando gli eventi che hanno visto protagonisti i personaggi.
La storia di Bianca
Scena 1 - Un amore di fata
Bianca decide di chiedere aiuto alle fate per ritrovare suo padre.
Nota: sto cercando di abituarli a "battere la strada" per ottenere quel che vogliono, sfruttando il sistema di favori di Urban Shadows.
Nota: sto cercando di abituarli a "battere la strada" per ottenere quel che vogliono, sfruttando il sistema di favori di Urban Shadows.
Prova a contattare Khevan, del quale ha il telefono, per organizzare un incontro. Benché non sia esattamente l'attivatore della mossa (i personaggi non giocanti di Urban Shadows preferiscono gli incontri faccia a faccia) gli permetto comunque di tirare ed ottiene un successo parziale, Francesca decide che Khevan ha già altri problemi a cui pensare.
Il fatato non risponde per molto tempo e solo due giorni dopo Bianca nota che il messaggio Whatsapp ha le fatidiche spunte blu (che volete farci, anche le fate sono ormai tecnologiche) e non perde tempo.
Il fatato le dice di "essere appena tornato" e che ha cose importanti da fare ma Bianca riesce a convincerlo ad un rapido incontro per un caffè.
La cacciatrice scopre così che Keran ha decisamente qualcosa di cui preoccuparsi: la Regina dell'Estate ha deciso di chiudere i cancelli per Arcadia! (ndr. Ivan sbianca, senza fate i maghi dove la prendono l'Ambrosia?) perché un importante aristocratico, il Duca della Primavera, è stato assassinato a Venezia.
Perché mai un essere potente quanto un uragano tropicale abbia lasciato Arcadia e chi possa averlo ucciso sono ancora materia di discussione.
Keran, come Guardiano del cancello dei leoni, ha deciso di uscire dal regno fatato per risolvere un suo problema, prima di sigillarli definitivamente.
Bianca gli spiega che deve assolutamente scoprire dove si trova un vampiro e che farà di tutto per aiutarlo con il suo problema se lui la aiuterà con il suo.
Sapendo che meno resterà nel mondo dei mortali e meglio sarà Khevan accetta di raccontare la sua storia: è tornato indietro per dire addio ad una giovane mortale della quale si è invaghito; Veronica, 16 anni, al secondo anno del Liceo Artistico.
Mostra a Bianca una foto e ammette di averle raccontato tutto: delle fate, dei vampiri, di Arcadia... contravvenendo a qualche dozzina di leggi e consuetudini e di non volerla lasciare da sola con la consapevolezza di cosa muove davvero il mondo. Ha con se una boccetta contenente un po' della Pozione dell'Oblio, preparata appositamente per lei; le farà dimenticare tutto ciò che hanno condiviso. Il fatato cerca poi di convincere Bianca ad abbandonare la città: "Non sarà un luogo sicuro per te, vattene fino a che sei in tempo."
La confessione è tale da far scattare la mossa di intimità della cacciatrice che permette a Bianca di fare una domanda che otterrà risposta onesta e viceversa.
Keran le chiede perché questo vampiro sia così importante per lei e Bianca ammette a malincuore che si tratta di suo padre e che lo cerca da tempo per ciò che le ha fatto da bambina.
Lei invece chiede se a Venezia ci sarà un luogo sicuro dove rifugiarsi dalla tempesta in arrivo. La domanda lo coglie alla sprovvista e le svela che anche il Duca dell'Autunno è a Venezia, probabilmente per investigare sulla morte del fratello. Se esiste un luogo sicuro quello è al suo fianco. L'aristocratico dimora in uno degli asili della città, ha preso infatti l'aspetto di un bambino di quattro anni.
Scena 2 - L'amore al tempo dei Social Network
Basta una breve ricerca su Facebook per trovare un foto della ragazzina con un coetaneo sfrontato dagli occhi verdi, efelidi e una criniera di capelli rossi. Khevan versione adolescente, gran cosa il potere del Glamour.
Bianca si presenta il giorno dopo all'entrata di scuola e placca la giovane mentre è circondata da un capannello di amiche. Basta un accenno alla vera natura del fatato per farle capire che le cose sono serie e convincerla a parlare in disparte.
Le spiega che la situazione è molto pericolosa e sarebbe bene per lei allontanarsi da Venezia per un po' di tempo, magari andando da uno zio a Genova. Basterà che Veronica confessi ai genitori di essere entrata in un brutto giro e che, per uscirne, ha bisogno di stare un po' lontana. In fondo i voti sono buoni.
Non è troppo difficile e quindi richiedo solo un tiro per convincere un PNG. Veronica acconsente ma chiede di parlare con Khevan.
La cacciatrice controbatte che per lui è troppo rischioso, tradendo il segreto si è già compromesso molto e parlargli in una situazione così tesa rischia di avere conseguenze fatali, sia per lui che per lei.
Nota: Alla fine ho acconsentito, le argomentazioni avevano senso e nonostante stessimo parlando di un PNG adolescente non avrebbe mai rischiato la vita del suo amore. Quindi Veronica si fida di Bianca.
Scena 3 - Farewell
Prima di accompagnare Veronica alla stazione Bianca cerca nuovamente Khevan al quale chiede se vuole lasciarle un pegno d'addio. Khevan ci pensa e le consegna una action figure di BB-8. Bianca lo guarda perplesso e lui risponde sornione: "Non chiedere".
La giovane parte e Bianca la accompagna. Le consegna il regalo di Khevan poi, prima della stazione di Mestre, le offre una bevanda corretta con la Pozione dell'Oblio. Pochi minuti dopo è già in attesa del treno che la riporterà indietro mentre la ragazzina guarda con curiosità il giocattolo e decide di portarlo con se, non sa perché ma le comunica una bella sensazione.
La storia di Vincent
Scena 4 - Presto che è tardi
Non ci sono più gli homunculus di una volta |
Inizia i preparativi per trasformare il suo Sanctum in una fortezza.
Dato che Ivan ha scelto come avanzamenti del Sanctum: trappole magiche, una prigione magica e un servitore dalle grandi conoscenze propone di preparare gli incantesimi necessari. Gli dico che questo richiederà del tempo ma per lui non è un problema.
Per il servitore decidiamo che potrebbe essere un homunculus, una creatura magica creata con il sangue e la carne del mago (abbiamo scelto una ricetta più rapida di quella originale). Vincent prepara il necessario per creare una sorta di "brodo di coltura" e sacrifica la falangetta del mignolo sinistro buttandocela. Il tutto inizia a ribollire mentre il mago chiude la ferita con la magia. Concordiamo che ci vorrà almeno una sessione perché l'omuncolo (che avrà l'aspetto di uno degli elfi domestici di Harry Potter, qualcosa sul tipo di Kreacher) prenda forma e vita.
Soddisfatto del suo lavoro lascia il Sanctum.
Scena 5 - Corvi!
Vincent riappare nel cimitero di S. Michele, è notte ed inizia a sentire una certa fame. Guarda l'orologio del cellulare e appena questo ritrova il segnale la data cambia; sono passati tre giorni senza che se ne rendesse conto! Tra poco il corpo inizierà a chiedere il conto di sonno e cibo arretrati.
Il mago si rassegna a chiamare un taxi acquatico e si dirige verso l'ingresso del cimitero, più lugubre di quanto ricordasse. Passano alcuni minuti e l'uscita non è in vista, controlla il cellulare ma non c'è campo. Tempo perso per tempo perso decide di attendere il giorno nel suo Sanctum.
Non riesce ad aprire la soglia.
Qualcosa lo tiene prigioniero e sceglie quel momento per attaccare: uno stormo di corvi si avventa su di lui da ogni direzione.
Il mago traccia velocemente un cerchio attorno a se sul terreno e cerca di erigere una barriera magica. Tira su keep your cool e ottiene un successo parziale: abbastanza per prendere il controllo di qualcosa di vulnerabile o esposto, lui stesso.
La situazione è però di stasi e mentre l'assalto continua decide di provare a dissolvere l'incantesimo che gli impedisce di tornare nel Sanctum per aspettare al sicuro il giorno. Gli comunico che per farlo dovrà necessariamente abbassare le sue difese. Accetta.
Non lo faccio tirare per l'incantesimo, essendo solo la leva narrativa che permette la fuga, ma su Escape a situation, Il risultato è un fallimento.
Nota: Vincent è abilissimo quando si tratta di magia (Spirit +3) ma non riesce ad agire in situazioni di stress (Blood +1)
Il mago concentra la sua energia magica che esplode attorno a lui scagliando via i corvi e spezzando il cerchio protettivo. Nell'istante esatto in cui questo accade apre la soglia dimensionale ed entra nel Sanctum, chiudendosi il varco alle spalle.
Il mago traccia velocemente un cerchio attorno a se sul terreno e cerca di erigere una barriera magica. Tira su keep your cool e ottiene un successo parziale: abbastanza per prendere il controllo di qualcosa di vulnerabile o esposto, lui stesso.
La situazione è però di stasi e mentre l'assalto continua decide di provare a dissolvere l'incantesimo che gli impedisce di tornare nel Sanctum per aspettare al sicuro il giorno. Gli comunico che per farlo dovrà necessariamente abbassare le sue difese. Accetta.
Non lo faccio tirare per l'incantesimo, essendo solo la leva narrativa che permette la fuga, ma su Escape a situation, Il risultato è un fallimento.
Nota: Vincent è abilissimo quando si tratta di magia (Spirit +3) ma non riesce ad agire in situazioni di stress (Blood +1)
Il mago concentra la sua energia magica che esplode attorno a lui scagliando via i corvi e spezzando il cerchio protettivo. Nell'istante esatto in cui questo accade apre la soglia dimensionale ed entra nel Sanctum, chiudendosi il varco alle spalle.
Scena 6 - Un ospite sgradito
Vincent rientra nel Sanctum extradimensionale e spera di poter tirare il fiato ma sente una rumore dietro le spalle, si volta e vede una figura umanoide fatta di ombra e dalle fattezze vagamente familiari, che sta sfogliando uno dei suoi libri: "Veramente una biblioteca notevole", dice con voce sepolcrale, "peccato che gran parte di questi libri siano miei".
Il corvo! (vedi Episodio 2 - scena 2), il mago che Vincent ha ucciso sotto l'accusa di contrabbando di magia ai mortali. A quanto pare l'attacco era solo un inganno, lo scopo del corvo era entrare nel Sanctum.
I due scambiano due parole ma Vincent perde velocemente la pazienza. Ivan mi chiede se può rinchiudere l'aggressore nella prigione magica che ha preparato usando let it out. Leggendo la mossa vediamo che può pendere il controllo di qualcosa di vulnerabile o esposto ed in questo momento il Corvo non lo è.
Nota: Non ricordo in che modo abbiamo deciso di gestire la situazione, questo vuole probabilmente dire che abbiamo usato la mossa sbagliata. Rileggendo la descrizione delle mosse direi che Vincent avrebbe dovuto tirare per mislead / distract or trick per ottenere la leva necessaria, o forse keep your cool o addirittura unleash an attack. Sono quasi sicuro che abbiamo optato per due let it out, il primo per stordirlo ed intimidirlo ed il secondo per imprigionarlo.
Probabilmente l'intruso non si aspettava la prigione magica; lo scontro è molto rapido e termina con il corvo rinchiuso all'interno di un cerchio mistico, impossibilitato ad uscirne o ad utilizzare i suoi poteri da spettro.
Soddisfatto Vincent lo deride ed esce dal Sanctum per prendere quel famoso taxi acquatico. Chissà quanto gli costerà la corsa.
Scena 7 - Marco
Terminiamo le scene di Vincent con Marco che, giustamente, vorrebbe iniziare ad imparare qualcosa della magia. La prima cosa che Vincent gli insegna è come averne un minimo di controllo ed evitare di bruciare qualcuno per errore. Decidiamo che il collare magico che indossa può essere "tarato" su più livelli.
Marco è quindi ora in grado di estendere le sue percezioni e magari ottenere effetti magici minori ma non può fare molto e sicuramente non può rimuovere il collare.
La storia di Ottaviano
Abbiamo giocato le scene saltando da un personaggio all'altro ma per Latham è rimasto poco tempo, è il problema di dividere il gruppo quando hai solo due ore e mezza a disposizione. La prossima volta inizieremo con lui.
Scena 8 - Briciole di follia
Tornato del cimitero Ottaviano pensa di fare una ricerca tra i suoi colleghi per sapere se nella zona di Venezia sono aumentati i casi di pazienti schizofrenici, con crisi mistiche, che sentono le voci... tutto ciò che potrebbe far pensare ad una influenza demoniaca. Una flebile traccia forse ma potrebbe servire per trovare l'emissario di Pazùzu di cui ha solo sentito parlare.
Decido di fargli tirare su hit the streets con Mortality ma ottiene un fallimento. Il suo interlocutore gli dice che non ci sono casi che si discostano troppo dalla norma ma che la cosa è curiosa perché un collega di Roma gli ha rivolto la stessa domanda alcuni giorni prima; tal Tristano Pandolfini.
Nota: nuovamente sto mettendo insieme i personaggi, Ottaviano non lo sa ma Tristano è un cacciatore di demoni e contatto di Bianca.
Basta una rapida ricerca sull'albo degli psicologi per trovare il numero di telefono del Dott. Pandolfini, Ottaviano lo contatta ignaro di tutto. I due parlano restando sul vago ma entrambi hanno capito benissimo che sono tutti e due sulle tracce di qualcosa di demoniaco. Il corrotto gli suggerisce che secondo i dati che ha raccolto curiosamente i casi di manie di persecuzione a sfondo mistico sono concentrati in una zona di Venezia, quella del Palazzo Contarini e ne chiede conferma.
"Perché non deviare l'attenzione verso i vampiri?" deve essersi chiesto Ottaviano. Pandolfini non conferma ma probabilmente prende nota.
Scena 9 - Pazùzu
Visto che la pista precedente non ha dato i risultati sperati Ottaviano decide di cercare Ines e capire cosa è accaduto al suo nuovo adepto, avrebbe dovuto consegnargli gli occhi della medium già da tempo ma non si è più fatto vedere o sentire. Se non è morto ha tradito, il che non è un buon segno dato che la sua anima era promessa al Bafometto.
Vanterebbe un credito nei confronti della medium e grazie alla mossa Invocazione potrebbe semplicemente apparirle davanti ma per qualche motivo l'idea di attraversare l'Inferno non lo alletta, teme ancora di esserne sopraffatto. Decide quindi più prosaicamente di sentire in giro se qualcuno sa che fine ha fatto rivolgendosi ai contatti mortali nell'alta società veneziana.
Questo è sicuramente un Hit the streets su Mortality e nuovamente è un fallimento. Decisamente non è la sua giornata fortunata.
Nota: dato che non amo i fallimenti nei giochi PbtA decido di dargli ciò che cerca rivoltandogli contro la mossa
Il corrotto scopre che Ines sembra caduta in disgrazia e che sia ora a servizio, come donna delle pulizie, presso la casa del Conte Luca Araldi, un noioso collezionista di libri di tattica militare degli inizi del 1800.
Fischiettando si reca a casa del nobile, bussa alla porta ed attende. Quando la porta si apre il cuore del mezzo demone perde un battito: "Buongiorno, desidera?" chiede Ines mentre lo guarda con fare assente.
Nei suoi occhi c'è qualcosa di mostruosamente alieno ed antico, una volontà oscura e terrificante proveniente dai più profondi recessi infernali. Guardando in essi il corrotto scorge con orrore l'oggetto della sua ricerca: il duca dell'inferno, Pazùzu.
Con questo cliffhanger chiudiamo la sessione.
Vanterebbe un credito nei confronti della medium e grazie alla mossa Invocazione potrebbe semplicemente apparirle davanti ma per qualche motivo l'idea di attraversare l'Inferno non lo alletta, teme ancora di esserne sopraffatto. Decide quindi più prosaicamente di sentire in giro se qualcuno sa che fine ha fatto rivolgendosi ai contatti mortali nell'alta società veneziana.
Questo è sicuramente un Hit the streets su Mortality e nuovamente è un fallimento. Decisamente non è la sua giornata fortunata.
Nota: dato che non amo i fallimenti nei giochi PbtA decido di dargli ciò che cerca rivoltandogli contro la mossa
Il corrotto scopre che Ines sembra caduta in disgrazia e che sia ora a servizio, come donna delle pulizie, presso la casa del Conte Luca Araldi, un noioso collezionista di libri di tattica militare degli inizi del 1800.
Fischiettando si reca a casa del nobile, bussa alla porta ed attende. Quando la porta si apre il cuore del mezzo demone perde un battito: "Buongiorno, desidera?" chiede Ines mentre lo guarda con fare assente.
Nei suoi occhi c'è qualcosa di mostruosamente alieno ed antico, una volontà oscura e terrificante proveniente dai più profondi recessi infernali. Guardando in essi il corrotto scorge con orrore l'oggetto della sua ricerca: il duca dell'inferno, Pazùzu.
Con questo cliffhanger chiudiamo la sessione.
Considerazioni finali
È stata una partita molto interessante nonostante Latham abbia potuto giocare poco, la psicologia di alcuni personaggi è stata approfondita ed il legame tra Bianca e Keran si sta facendo più solido; chissà se il fatato diventerà un rivale per Marco che finalmente è stato avviato sulla strada della magia.
- Il gruppo ha giocato nuovamente diviso nonostante io stia cercando di riunire le trame, non me lo sarei aspettato, vedremo che accadrà durante la prossima sessione.
- Il gioco gira ogni volta meglio anche se non sempre riusciamo a trovare la mossa più adatta.
- A volte ho la sensazione che giochiamo su una scala troppo ridotta e questo comporta tirare per singole azioni che normalmente dovrebbero avere maggior respiro.
- C'è stato un interessante diverbio tra Latham e Francesca, secondo lui Bianca si comporta troppo da buona samaritana aiutando le persone a destra e a manca e sembra avere un debole per le fate, secondo Francesca sta semplicemente tessendo una rete di alleanze.
Probabilmente Latham avrebbe preferito che Bianca chiedesse aiuto a Ottaviano invece che ad un PNG.
A parer mio cercare informazioni tra le altre fazioni è il cuore del gioco ed anche io mi sarei comportato come lei. Ma io vedo i personaggi di Urban Shadows molto indipendenti e quindi credo che questo gioco renda al meglio proprio con delle trame parallele.
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