Urban Shadows - EP 8 - Segreti sepolti

Quanto sarà mai difficile trovare una statuetta in un museo
Ottavo episodio della campagna Maschere Veneziane di Urban Shadows (Magpie Games - download su Drivethrurpg), il conto alla rovescia è iniziato

I nostri eroi come al solito sono:
  • Vincent, il mago, giocato da Ivan
  • Bianca, la cacciatrice giocata da Francesca
  • Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Per maggiori notizie su di essi vedere gli episodi precedenti.

Avevamo lasciato Ottaviano alle prese con Pazuzu (vedi episodio precedente La mossa del corvo) sulla porta di casa Araldi. Il duca infernale ha posseduto Ines Zen (vedi episodio 2 - Ingranaggi in movimento) ed il povero corrotto gli è caduto letteralmente tra le braccia.

Scena 1 - Il demone, il conte e il contrabbandiere

Ripresosi dalla sorpresa iniziale Ottaviano si rende conto che la volontà di Ines è stata sostituita da quella del Demone, la medium non da alcun segno di averlo riconosciuto e sembra recitare con noia un copione. 
Ottaviano prova ad andarsene adducendo altri impegni ma Ines lo invita ad entrare ed attendere, il Conte ha ospiti ma troverà sicuramente tempo per lui.

Nota: Dato che è giorno e si trova su una pubblica via decidiamo che la fuga è possibile anche senza una particolare leva narrativa.

Latham tira per scappare da una situazione su Blood e ottiene un successo parziale; sceglie dalla lista di riuscire a prezzo di un debito con qualcuno.

Mentre i due stanno parlando una voce dall'interno della casa dice: "Ines, chi è alla porta? fai entrare il nostro ospite". A malincuore il corrotto entra in casa e trova il Conte Araldi che sta salutando Mattia Padoan (un mago, mercante di oggetti magici che deve un favore a Ottaviano per una storia di importazione illegale di reperti dalla Terra Santa).
Il mago sembra sorpreso dal vederlo ma capisce immediatamente che qualcosa non va, il mezzo demone è evidentemente terrorizzato. Decide di intervenire: "Messer Falatin, è in anticipo, le avevo detto di aspettarmi in strada. Mi perdoni Conte, avevo un appuntamento con il qui presente ma dobbiamo esserci capiti male."
Il Conte accetta di buon grado il nuovo ospite e congeda Ines che si ritira in un'altra stanza, ma ciò nonostante Ottaviano ha la sensazione che i suoi occhi siano sempre puntati su di lui.
Segue un rapido scambio di battute durante il quale il corrotto rifiuta la cortese ospitalità adducendo precedenti impegni con Mattia mentre tenta di interrogare il Conte a proposito di Ines. A parte una confidenza sulla disponibilità dell'aristocratico ad una "bottarella in amicizia" non viene a capo di nulla. Il mago ed il demone escono a braccetto e con una certa fretta.

Una volta a distanza di sicurezza il mago chiede spiegazioni e Ottaviano risponde onestamente raccontando di Pazùzu ad un sorpreso Mattia che promette di avvertire chi di dovere degli sviluppi della faccenda. "Direi proprio che stavolta sei tu ad essere in debito con me" conclude. Come dargli torto.

Scena 2 - Trottolini amorosi

Questa scena è stata un po' strana ed ho deciso di inserirla nell'actual play più per darmi la possibilità di rifletterci sopra che per una effettiva importanza di trama.

Bianca si vede con Marco per avvertirlo del pericolo imminente e cercare di capire in che modo sia ora legato a Vincent. Bianca non ha preso bene l'essere chiamata "solo un'umana" dal mago. Non gli fornisce tutti i particolari ma gli dice che, se qualcosa dovesse mai accadere di grave in città, potrà trovare rifugio in uno degli asili della città perché ospita un fatato molto potente.

Nota: la scena è risultata un po' scialba e non ne ho capito bene lo scopo. Probabilmente Francesca stava cercando di mettere il mago in debito con lei e questa è una cosa che i miei giocatori tendono a fare spesso. Il sistema dei debiti di Urban Shadows è il motore narrativo dell'ambientazione ma rischia di essere abusato riducendo le relazioni tra PG e PNG ad un semplice ti devo/mi devi un favore. 

Nota: c'è naturalmente anche la possibilità che Francesca volesse semplicemente giocare una scena tra lei e Marco, in questo caso come mai non è riuscita al meglio? Il primo errore che ho fatto è stato non chiedere di descrivere la scena, dove sono? cosa stava facendo Marco? c'è l'opportunità per una mossa di intimità? In futuro devo ricordarmi di cercare di rendere viva ogni situazione. Specialmente quelle proposte dai giocatori.

Scena 3 - Il museo archeologico

Vincent decide finalmente di occuparsi delle statuette di Sekmeth (vedi episodi precedenti) che da un po' sembra avere dimenticato. Sa già che si trovano nel magazzino del Museo Archeologico di Venezia e decide per una veloce incursione di giorno. 
Come prima cosa utilizza channelling per accumulare potere e ottiene un successo parziale (2 prese / incantesimi a sua disposizione).
È l'occasione perfetta per un tiro su investigare un luogo di potere (Mortality). Ottiene un successo parziale.

Per prima cosa cerca di scoprire da dove accedere ai sotterranei e tramite gli archivi cittadini e il museo di Palazzo Ducale recupera una vecchia mappa dell'edificio storico ubicato in Piazza San Marco. Il tutto non è particolarmente complesso e non sono richiesti altri tiri.

Descriviamo come evitando le telecamere del museo (la sicurezza è stata incrementata) usa la magia per aprire la porta di sotterranei e sgattaiolare dentro. 

Nota: non gli ho fatto tirare su let it out per utilizzare la magia; l'ho considerata una nota di colore e nulla più ed in fondo aveva già ottenuto un successo parziale nel tiro precedente.

Scena 3a - L'allestimento

Giunto nei sotterranei il mago scopre che è pieno di operai che stanno allestendo una mostra tematica su qualche tipo di ceramica orientale, nulla che gli interessi sul momento a parte la necessità di superarli non notato. Anche in questa zona sono presenti molte videocamere quindi rendersi invisibile non è una opzione valida. 
Il mago inspira profondamente e lascia fluire la magia (let it out) cercando le menti dei presenti ed attraversa la sala a passo sicuro. Ottiene un successo e gli operai lo riconoscono come qualcuno che ha un motivo di stare li, magari uno di loro, magari uno studioso, ciascuno lo ricorderà in modo diverso.

Scena 3b - Giusto due scatoloni

Vincent giunge finalmente al magazzino e fa una spiacevole scoperta: è sterminato, pieno di reperti riposti su scaffali, in scatoloni o semplicemente lasciati in giro in un agglomerato caotico che gli ricorda il suo Sanctum.
Nuovamente gli faccio tirare su investigare un luogo di potere (Mortality) per trovare le statuette ma stavolta ottiene un fallimento.
Decido di usare una delle mosse della fazione Mortality: Adapt to the changing circumstances (adattarsi al mutare delle circostanze). L'ispettore Roberti è ora a conoscenza dell'esistenza del sovrannaturale e che qualcuno di molto potente è interessato alle reliquie, ha quindi fatto aumentare la sicurezza del luogo. Anche in magazzino ci sono telecamere ovunque e il mago se ne accorge troppo tardi.
Ha avuto la buona idea di muoversi invisibile (usa una presa di channeling) per il magazzino ma adesso si trova nascosto dietro uno scatolone, in vista di una porta blindata ed è quasi stato scoperto dalle telecamere.
Per sua fortuna Vincent è in grado di teletrasportarsi (seconda presa) e giunge davanti alla porta blindata che scopre essere protetta da un sigillo magico, simile a quello che una volta trovò sulla porta di casa di Bianca (vedi episodio 1 - L'inverno è iniziato), ma meno potente di quello che aveva tracciato lo Sciacallo (ha fallito il tiro di investigare un luogo di potere, facciamolo soffrire un po').
Il mago si concentra e inizia a sciogliere l'incantesimo (let it out) riuscendo senza particolari problemi.

La scena è già stata abbastanza lunga e decido che la porta si apre senza sforzi (e senza ulteriori tiri). All'interno della stanza sono disposti su vari ripiani i reperti ritrovati in casa Zambrotti, con l'unica eccezione delle statuette che sta cercando, le tracce di polvere sugli scaffali sono inequivocabili, erano qui e qualcuno le ha rimosse. Vincent, un po' deluso, decide di approfittare comunque di questo ben di dio, apre il varco dimensionale per il suo Sanctum e trasporta all'interno tutto in contenuto della stanza.

Chiudiamo la scena con il mago che abbandona il museo (non può entrare a sua volta nel Sanctum e scappare di li perché l'uscita dal laboratorio extra-dimensionale avviene sempre nel punto da cui è entrato).

Nota: avrei potuto far tirare su escape from a situation o let it out per permettergli di riaffrontare le telecamere e gli operai ma la scena è durata molto ed il fallimento ha già portato interrogativi interessanti: chi ha rubato le statuette? chi ha tracciato il sigillo?
Ho quindi preferito far proseguire la storia glissando sulla fuga.

Scena 3c - Bentornato padrone

Questa micro-scena si svolge alla fine della sessione ma la riporto qui per semplicità.

Vincent torna nel suo Sanctum per verificare il brodo di coltura dell'homunculus e finalmente il processo è completo. A terra in un ammasso putrescente di sangue secco ed erbe ha preso forma il suo servitore. 

Dato che deve essere un "servitore sapiente" abbiamo deciso che l'homunculus altro non è che la personificazione della memoria di Vincent. Il mago è immortale ed ha un millennio sulle spalle, con il tempo tende a dimenticare gli eventi e l'homunculus gli permetterà di accedere alla sapienza che ha riposto in un cassetto della memoria. Chissà quanti cose scoprirà di aver dimenticato.

Scena 4 - Sette giorni

Dopo l'incontro con Ines la situazione per Ottaviano si è fatta ancor più pericolosa, non solo i vampiri lo vogliono morto, la città pullula di cacciatori di demoni e lui non è sicuro di avere ancora i suoi poteri, ora persino un Duca dell'Inferno! Ha bisogno di aiuto.
I cacciatori, essendo umani, sembrano i più manipolabili. Nel precedente colloquio con Tristano ha provato a spostare la loro attenzione sui vampiri ora è venuto il tempo di fare qualcosa di più.

Chiede a Bianca di lasciar trapelare la notizia; che il cacciatore di demoni venga a conoscenza che Pazùzu ha posseduto una medium!

La cacciatrice si reca a S. Lazzaro degli Armeni e spiega a Tristano e Galvano la situazione. Galvano è decisamente preoccupato mentre Tristano sembra non aver dormito per giorni, la barba incolta, gli occhi spiritati ed il volto scavato. A quanto pare le statuette di Sekmeth stanno avendo un qualche effetto su di lui, ma per ora sembra accettabile in vista della Grande Congiunzione.

Secondo le fonti del cacciatore infatti un qualche tipo di congiunzione magica si sta avvicinando; inizialmente pensava che il Duca Infernale volesse utilizzarla per attraversare la soglia tra i mondi ma essendo questo già avvenuto probabilmente è un altro il suo scopo. La congiunzione è prevista per l'ultimo giorno di carnevale, il Martedì grasso. Mancano solo 7 giorni.

Scena 5 - Odore d'autunno

Trascinato dalla montante paranoia Ottaviano decide di cercare altri alleati, cosa di meglio di un Duca per sconfiggerne un altro. Bianca e il Corrotto si recano nel sestiere Castello nella zona dei giardini e... è il momento perfetto per investigare un luogo di potere (Wyld). Tira Bianca e ottiene un successo parziale, ottiene quindi qualche informazione ma non trova quel che cerca.

Appena Ottaviano prova a mettere piede nella strada in cui si trova il complesso che ospita una scuola elementare e l'asilo percepisce che non è il caso di spingersi oltre. Non c'è alcuna barriera, nessuna volontà ostile, semplicemente si rende conto che avvicinarsi ulteriormente lo metterebbe in pericolo. Un po' come se si trovasse nell'occhio di un ciclone e avesse provato ad uscirne.

Per Bianca la cosa è rassicurante, in fondo lei è una mortale, quindi procede. Non vede nulla di strano ma sente qualcosa nell'aria, un profumo misto di foglie bagnate, giornate uggiose e il ricordo dell'estate. Quello che riesce a definire solo come un "odore d'autunno". Non ha incontrato il Duca ma la sua presenza è manifesta e lei sembra essere comunque benvenuta.

Per non rischiare di tirare troppo la corda entrambi si allontanano.

Scena 6 - La notte dei demoni

Vista sfumare la protezione del Duca delle Fate che ha reso evidente la sua volontà di non voler avere nulla a che fare con lui, ad Ottaviano non resta che chiedere consiglio al suo Patrono Infernale. È giunto il momento di abbandonarsi nuovamente ai suoi poteri e vedere se l'effetto della pozione di Lucilla è svanito (vedi episodio 5 - La tolla e l'argento).

Bianca lo sorprende chiedendo di essere presente quando contatterà il Bafometto. Non sembra spaventata ma solo curiosa, vuole capire l'estensione dei poteri di queste creature dato che un suo "collega" è a Venezia.

Un po' sorpreso Ottaviano accetta e la invita nella sua casa di cura, ha bisogno di un luogo di sofferenza e follia per mettersi nella giusta condizione mentale per "sbirciare" oltre il velo dell'Inferno. Cosa c'è di meglio di un manicomio nell'isola più infestata del mondo?

Nota: avendo scoperto seguendo casualmente un link su Facebook che alcune trasmissioni americane (analoghe alle nostre Misteri o Voyager, Ghost Adventures e Scariest Places on Earth) hanno etichettato Poveglia come l'isola più infestata al mondo e dato che questa ospitava un manicomio ora chiuso a causa di esperimenti illegali sui pazienti, non abbiamo potuto che inserirla nella campagna!.
Del resto il nostro Corrotto è psichiatra e primario di un ospedale per la cura delle malattie mentali. Nella nostra campagna quindi il manicomio è stato riaperto da Ottaviano che sfruttando i suoi contatti ha trasformato la struttura in un centro di eccellenza, almeno a prima vista, tornando sui luoghi in cui lui stesso con un'altra identità ha torturato inermi malati per decenni.

Bianca e un gruppo di tirocinanti seguono Ottaviano nei sotterranei dell'ospedale, dove vengono tenuti i malati più pericolosi e quelli di cui nessuno sente la mancanza. Il Corrotto sembra a suo agio tra gli odori di feci, urina, sangue e sudore mentre il seguito si guarda attorno con malcelato orrore. Ottaviano non sa bene perché se li è portati dietro, sente solo che è la cosa giusta da fare e passo dopo passo percepisce l'Inferno sempre più vicino. I malati iniziano a gridare e dibattersi, alcuni cercano di afferrare i medici attraverso le sbarre, il rumore diventa una sinfonia assordante di gemiti e grida nelle quali il mezzo demone sembra perfettamente a suo agio. Probabilmente Bianca si sta pentendo della sua scelta poi, improvvisamente, il silenzio.

Gli occhi degli internati sono diventati neri come la notte e sono puntati su Ottaviano che, voltandosi, scopre che i medici sono nella stessa situazione, così come Bianca.

Baphomet parla attraverso di loro in una cacofonia di voci sgraziate e terrorizzate; pazienti, medici e cacciatrice sono consci di cosa sta accadendo loro ma non possono opporsi.

Chiedo a Francesca cosa vuol fare Bianca. Cerca di liberarsi o di aspettare che passi? Bianca vuole liberarsi del controllo demoniaco e fa affidamento a tutte le sue energie per farlo. Un perfetto esempio di utilizzo di let it out per un archetipo mortale. Tira e ottiene un fallimento.

Nel frattempo Ottaviano spiega al Bafometto la situazione e lui, vista l'urgenza della situazione, decide di inviare un aiuto. L'aria diventa improvvisamente rovente e dalle pareti inizia a trasudare odore di zolfo. Bianca e i tirocinanti cadono in ginocchio afferrandosi il volto in preda al dolore mentre la pelle sembra liquefarsi e la faccia diventare un'ammasso di carne putrescente con fattezze demoniache. Poi tutto torna al suo posto e i sei cadono al suolo.

Il contatto si interrompe ed Ottaviano ha poco tempo per gioire dei suoi ritrovati poteri prima di accorgersi che sulla fronte dei medici e di Bianca è apparso il simbolo di Baphomet, sono posseduti!

Bianca grida ed il simbolo sulla sua fronte sembra bruciare e svanire fino a che non ne resta che una pallida cicatrice appena visibile sotto i capelli. Come la cacciatrice possa aver sconfitto la possessione è un mistero, se effettivamente è quello che è accaduto.

Con questa scena chiudiamo la sessione.

Considerazioni finali

La sfortuna di Francesca

È incredibile come Bianca non faccia che fallire in tutti i tiri, il gioco ne risulta arricchito di eventi fantastici ma la povera cacciatrice sembra sotto l'effetto di una maledizione. In realtà la risposta al quesito è più semplice del previsto e ce ne siamo accorti solo durante la sessione successiva... Francesca stava usando alcuni dei miei dadi ed uno di quelli, a mia insaputa, è un dado da tre!!! 
Ci credo che la poveretta faceva solo tiri bassi. Ma non è forse nelle difficoltà che troviamo la forza per andare avanti?

Storie separate, personaggi uniti

È stata dura ma le trame stanno iniziando ad intrecciarsi, ora che Vincent ha ripreso in mano la trama delle statuette tutto sembra convergere verso la fatidica data del Martedì Grasso, che probabilmente sancirà la fine della nostra campagna. Naturalmente le prossime sessioni avranno un ritmo più serrato in modo da far rientrare tutto in una sola settimana.
La valanga si è staccata ed ora non c'è più modo di fermarla.

I demoni di Kaitothat

Con questo evento sto dando una giustificazione narrativa ad alcune mosse che i personaggi potrebbero prendere con gli avanzamenti. Ora Bianca ha potenzialmente l'accesso alle mosse del libretto del Corrotto mentre per Ottaviano tutto è pronto per l'avanzamento gain demonic underlings, naturalmente fino che questo non accadrà avremo cinque demoni in più liberi di fare quel che vogliono. 

Kaitothat scoprirà nel prossimo episodio quanto questo possa creare dei problemi.

Il Sanctum di Vincent

Visto il tempo che il mago passa nel suo Sanctum è bene renderlo più vitale. In questo momento ci sono una moltitudine di reliquie, molte delle quali non ha idea di cosa siano, lo spettro di un mago che gli ha giurato vendetta imprigionato, un omuncolo volenteroso e appena nato. Cosa mai potrebbe andare male?

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