Urban Shadows - EP 2 - Ingranaggi in movimento

Tempo di maschere
Siamo arrivati al secondo episodio della campagna veneziana di Urban Shadows (Magpie Games - download su Drivethrurpg) e le trame iniziano a delinearsi. A questa sessione hanno partecipato solo due giocatori, Ivan e Latham e visti gli eventi della sessione precedente (EP 1 - L'nverno è iniziato) abbiamo deciso che Bianca (la cacciatrice), il personaggio di Francesca, è impegnata a traslocare.



I personaggi sono quindi solo
  • Vincent, il mago, giocato da Ivan
  • Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Per maggiori notizie su di essi vedere gli episodi precedenti.

Abbiamo tre trame aperte, con solo due personaggi abbiamo preferito non fare alcuna mossa di inizio sessione, ci sarà tempo nella prossima dato che la carne al fuoco non manca.

Ottaviano deve occuparsi contemporaneamente di un invito alla festa del Principe dei vampiri di Venezia e di portare a termine un contratto per il suo patrono infernale. Vincent invece deve incontrare il Cavaliere dell'Estate, un importante membro del popolo fatato e custode dei portali, per dare la caccia ad un'ondina rinnegata.

Dato che nella scorsa sessione Ottaviano non ha praticamente giocato stavolta abbiamo iniziato con lui. 

Scena 1: La Ca'd'Oro

Sono le ore 23 del 21 Dicembre 2016 quando il corrotto arriva davanti alla porta secondaria del palazzo (wikipedia) e come è usuale quando compie un lavoro per il suo patrono infernale, le cose sembrano disporsi a suo favore: qualcuno si è dimenticato di chiudere a chiave la porta

Ottaviano entra e subito percepisce qualcosa che non va, ma essendo poco più di una sensazione raggiunge comunque i piani superiori dove è in allestimento una mostra sui pittori rinascimentali.

La stanza principale è illuminata solo dalla luce di alcuni candelabri disposti attorno alla stanza, al centro della quale vede un tavolo circolare con quattro persone impegnate in una qualche seduta spiritica. Nel buio riesce a distinguere i tratti della medium, e Latham decide di mettere un nome ad una faccia (put a name to a face, una delle mosse di fazione) ed ottiene un successo (segna Mortality). La tizia è Ines Zen, di pura schiatta veneziana e avendo Latham scelto di godere di un debito nei suoi confronti decidiamo che Ottaviano le ha prestato in passato del denaro (quindi non solo demone ma pure strozzino) per salvare l'attività di famiglia e che Ines non sa della sua vera natura.

Avvicinandosi il corrotto percepisce che le candele sono disposte a formare una qualche barriera magica e sente Ines bisbigliare alcune formule in latino nelle quali sono presenti dei nomi angelici, un qualche rituale magico minore (di quelli che possono compiere anche i mortali) che ha a che fare con la protezione.

Nota: dietro mia domanda Latham ha deciso che i riti/oggetti apotropaici hanno effetto sul soprannaturale. Questo chiaramente apre scenari gustosissimi considerando che anche i mortali possono compierli...

Sospettando di essere caduto in un qualche tranello o che qualcuno voglia fare il furbo e evitare di pagare il dovuto al Bafometto Ottaviano spara ad uno dei candelabri per spezzare il cerchio magico.

Poi avanza e si presenta amabilmente senza nascondere il motivo della sua visita.

I presenti sembrano increduli e timorosi. Ottaviano identifica in uno dei tre uomini il suo bersaglio poiché marchiato sulla fronte con il sigillo del Bafometto e si fa avanti per reclamare quello che è suo. 

Nota: A questo punto non ricordo esattamente quale mossa è stata attivata, probabilmente un persuadere un PNG, ricordo solo che il risultato è stato un fallimento.

Ines si rivela più preparata del previsto e troppo tardi Ottaviano nota che la medium ha la mano sporca di sangue. 

La posa sul tavolo e una runa si illumina su di esso, stavolta è vero potere, potere divino!

In che modo Ines, una occultista dilettante, possa aver avuto accesso a tale potere supera la fantasia del corrotto che deve comunque fronteggiare qualcosa di inaspettato. Viene investito da un'ondata di energia e ne viene respinto.

Ottaviano non ha la benché minima voglia di andarsene e fronteggia l'onda d'urto. Tira su mantenere il sangue freddo (keep your cool) ed ottiene un successo con costo.

Gli propongo: puoi restare ed opporti alla runa ma sarà doloroso. Accetta (subisce 2 danni) e la barriera è infranta, così come il lato destro del suo volto, scarnificato come se fosse stato immerso nell'acido.

A quella vista non restano più dubbi sulla sua natura e i quattro scappano in tutte le direzioni ma Ottaviano raggiunge senza problema il suo bersaglio che piagnucolante si inginocchia balbettando frasi sconnesse: "Non credevo. Ero ubriaco. Non avrei mai, non sapevo...

Il mezzo demone decide quindi di offrigli una possibilità, perdere la sua anima o accettare di servire Baphomet. La scelta deve essere consapevole e gli chiede di compiere un atto per sigillarla, dovrà trovare Ines, cavarle gli occhi e offrirli al Bafometto. Due piccioni con una fava, così non dovrà nemmeno perdere tempo per vendicarsi dell'infida medium.

Fatto questo si allontana e si dirige alla festa del principe dove, se tutto è andato come Dennis ha promesso (vedi episodio precedente), dovrebbe essere stato sostituito da un simulacro illusorio.

Ottaviano vanta ora un debito nei confronti di Baphomet. Decide di non "incassarlo" ancora in cambio della cancellazione di uno dei due che gli restano.

Scena 2: Il Limbo

Passiamo a Vincent. Dovrebbe avere un appuntamento con Mircela, il Cavaliere dell'Estate.

Prima di iniziare prova a curarsi le ferite subite nella sessione precedente (ha due costole incrinate) usando la magia. Tira su Let it out e ottiene un successo pieno. Si cura una ferita, la seconda guarirà naturalmente il giorno successivo.

Ci prendiamo qualche minuto per trovare un posto adatto e decidiamo che a Venezia esiste un club considerato suolo neutrale da parte del popolo soprannaturale della città. Chiamiamo il club "Limbo" ma propongo che sia gestito da un elemento della fazione dei mortali che decidiamo essere conosciuto come "Il notaio", il decano della famiglia Zambrotti, che si occupa di registrare i grandi debiti e favori della città.

Un ruolo perfetto per un mortale, essendo depositario dei segreti più intimi della città è bene che non abbia lunghe aspettative di vita.

L'accesso al locale è tramite una corte interna incantata dalla presenza, si dice, di un artefatto magico.

Di certo c'è solo che quando un essere sovrannaturale la attraversa i suoi occhi brillano rivelandone la natura: azzurro per i maghi, del colore del fuoco infernale per i demoni, verde smeraldo per le fate e così via.

Il mago entra nel locale (ma prima usa channeling per sicurezza ed ottiene 3 prese) e lo trova semivuoto, Mircela occupa un tavolo sul fondo, ha davanti a se vari boccali vuoti e uno spadone posato di traverso. Una figura solitaria è davanti al bancone e sta ammorbando di chiacchiere la barista, che sembra ignorarlo, mentre rovista tra le noccioline.

Incuriosito Ivan prova con un put a face to a name, e fallisce miseramente. Ghignando gli dico che conosce perfettamente il tizio, è conosciuto come "Il Corvo" anzi lo era, dato che è stato ucciso dallo stesso Vincent perché rivendeva ai mortali veri oggetti magici.

Tra l'altro alcuni degli oggetti che Vincent ha nel suo sanctum li ha rubati al Corvo dopo averlo ucciso...

Non fa però in tempo ad interagire perché Mircela attira la sua attenzione e quando il mago guarda nuovamente verso il bancone non vede nessuno... a quanto pare lo spettacolo era solo per lui.

In ogni caso può segnare Night sulla sua scheda (per aver usato una mossa della fazione) e ottiene il suo primo avanzamento. Deciderà a fine sessione di portare Spirit a +3.

Scena 3: Alla salute

La fata fa portare al tavolo sei boccali, tre per ciascuno (una birra scura, una rossa e una chiara) e prima ancora di iniziare a parlare prende la sua pinta di scura la batte sul tavolo e dopo aver brindato "ai morti" la butta giù in una volta. Vincent preferisce sorseggiare la sua.
Mircela sembra sconvolta. "Come osi mancarmi di rispetto?" gli dice.

Nota: mi è sembrato il momento perfetto per la mossa di fazione: Rivela una cultura diversa o unica

Il mago capisce di essere davanti ad un bizzarro rituale delle fate, probabilmente è così che stringono gli accordi importanti o si preparano alla battaglia, quindi prova a usare figure someone out per cercare di capirne di più. Ottiene un successo e capisce che deve berle anche lui in una volta sola e che la fata è preoccupata che possa averci ripensato. Meglio non immaginare la sua reazione in quel caso, del resto ha uno spadone a due mani davanti a se...

Decide quindi di bere allo stesso modo e si scola anche i brindisi successivi, quello "al nostro sangue"  e quello "al sangue che verseremo". Poi, mentre sta ancora cercando di riprendersi dalla botta alcolica, Mircela ordina altre due pinte di chiara ma stavolta sorseggia la sua "questa è per la sete" dice.

Bastano pochi istanti al mago per capire di avere i pensieri un po' annebbiati e che probabilmente le birre erano drogate. Forse fa parte anche questo del rituale.

Decide di utilizzare la magia per pulirsi il sangue da alcool e droga usando nuovamente let it out, e nuovamente ottiene un successo. A questo punto i due iniziano a parlare.

Scopre immediatamente che Mircela è un po' delusa perché si era aspettata che lui avesse già indagato in merito ma in ogni caso i due decidono di andare all'obitorio per rintracciare l'ondina usando la magia sulle ferite lasciate sul corpo del turista.

Nota: per evitare che i giocatori si annoiassero, essendo impegnati in luoghi diversi, ho interrotto spesso le scene saltando dall'una all'altra. Per semplicità in questo Actual Play seguirò prima le vicende di Vincent e poi quelle di Ottaviano.

Scena 4: L'obitorio

I due si dirigono in macchina verso l'obitorio al Policlinico San Marco di Mestre e colgo l'occasione per farli parlare un po' nella speranza di far attivare una mossa di intimità, ma senza successo c'è solo uno scambio di battute di poco conto. 

Vincent decide di usare la magia per fare in modo che chiunque li veda pensi che abbiano un motivo valido per girare per l'ospedale (un po' come il biglietto da visita di Constantine); è nuovamente un Let it out e nuovamente ottiene un successo

Riesce a trovare il cadavere del giovane Kevin mentre Mircela fa da palo. Fortunatamente essendo uno straniero le cose sono andate per le lunghe e il corpo non è ancora stato sepolto in attesa dell'arrivo dei parenti. 

Non è stata fatta nemmeno una autopsia approfondita dato che la causa di morte è evidente, parte del tronco è stata asportata con un unico morso, la mascella inferiore totalmente assente e il resto del corpo è stato masticato con gusto. 

Nota: Nuovamente Vincent vorrebbe usare la magia ma, essendo Urban Shadows, basato su debiti e favore preferisco che interagisca con altri personaggi e gli ricordo che quelle sono cose da Oracoli, e che lui ne conosce una: Viviana, la clochard di Piazza San Marco. 

L'idea sembra piacergli e per avere un oggetto personale della vittima da usare per la divinazione ne asporta il cuore, portandolo poi via in un contenitore di plastica.

Mircela si è procurata nel frattempo la cartella clinica ma non ha trovato nulla di interessante a parte che il giovane era probabilmente ubriaco.

Scena 5: Il cuore di Kevin

I due arrivano a San Marco ma la trovano vuota. Ha nevicato e la piazza è ghiacciata ed avvolta in un silenzio irreale. Decidono di andare al più vicino ricovero della Misericordia, nella speranza che vi abbiano alloggiato i senzatetto per la notte ed hanno fortuna.

Viviana accetta con un po' di titubanza di aiutare il mago e mentre questi gli porge il cuore gli afferra le mani, entrambi condividono la stesa, confusa, visione: "un leone, cacciatori armati di zagaglie, un luogo pieno di tubature, Vincent che si dibatte tra le spire di due ondine, creature simili a sirene mostruose, le fauci di una delle due che si chiudono sulla testa del mago..."

Vincent deve ora un favore a Viviana, senza contare la visione della sua morte. Difficilmente un oracolo sbaglia.

Mircela è ottimista (del resto lei non era nella visione) e suppone che il leone possa essere quello davanti all'Arsenale di Venezia: uno dei portali attivi verso Arcadia.

Probabilmente sarà la loro prossima meta, ma è il momento di tornare a seguire le vicende di Ottaviano.

La porta dei leoni, uno dei varchi per Arcadia

Scena 6: La festa in maschera

La festa si svolge a Palazzo Contarini, sperduto in un intrico di viuzze fuori dai soliti giri turistici, ma non è un problema per il mezzo demone che quel palazzo lo ha visto costruire. Le strade sono vuote. La neve ha convinto turisti e residenti a restare all'interno, lontani dal freddo che sta gelando persino i canali.

La corte interna davanti al palazzo è stata coperta da un grosso telone a l'intera piazzetta è diventata un'unica sala da ballo piena di persone in maschera che danzano, parlano ed amoreggiano.

Troppi decisamente per essere solo vampiri, probabilmente la maggioranza sono mortali. Tutta la Venezia che conta è sicuramente presente alla serata.

Ottaviano indossa una maschera da dottore della peste che si era portato, perfetta per nascondere i segni del sigillo angelico, e si getta tra la folla nella speranza di trovare il suo doppio prima che qualcuno noti la doppia presenza.

Lo identifica subito, e il suo cuore perde un battito. Dennis lo ha modellato sul suo aspetto di ieri, è vestito normalmente, seppur con un pesante cappotto ed è l'unico presente oltre alla sicurezza ad essere senza maschera! 

"Possibile che debbano prendere sempre tutto alla lettera queste fate?" pensa.

Deve però apprezzare la potenza del glamour, la sua immagine si muove sapientemente tra la folla evitando con maestria di essere toccata, persino in mezzo alla pista da ballo. Lo guarda deliziato assaggiare una tartina e sorseggiare dello champagne, illusori anch'essi naturalmente.

Gli si avvicina e con un semplice tocco spezza l'incanto. La figura si fonde tra la folla ed in un attimo è svanita.

Nota: tutta questa parte è stata giocata narrativa, senza attivare alcuna mossa. Per un attimo ho pensato ad un "investigare un luogo di potere" ma alla fine ho optato per farne a meno essendo il luogo legato alla notte mentre l'illusione al wild.

Palazzo Contarini del Bovolo, non esiste altro posto nel quale avrei potuto alloggiare il principe della città.

Ottaviano decide di cercare il principe per porgergli i suoi omaggi e cercare di capire se Tremere, il vampiro stregone, si è già arrivato.

Si guarda intorno e vede due figure salire le scale verso i piani alti del palazzo, una donna letteralmente stregata dal suo accompagnatore che indossa una elaborata maschera incoronata.

Difficile sbagliare. Il corrotto si dirige verso le scale per incontrare il principe me, giunto alla prima rampa sente qualcosa, come un brivido, raggiungerlo dalla folla.

Qualcuno ha perso la voglia di vivere, si sta avvicinando al fondo dell'oscuro pozzo della depressione, una giovane vita senza più speranza e pronto a tutto, persino a vendersi l'anima. Decide che le formalità possono aspettare e cerca il giovane tra la folla.

Per scrupolo chiede ad uno della sicurezza, un armadio di due metri per due che potrebbe strangolare un toro a mani nude, se l'ospite straniero è già arrivato. La risposta è affermativa, il corrotto si è perso dunque la presentazione formale.

Scende e identifica immediatamente il ragazzo, appoggiato ad un muro, mentre osserva i danzanti con un misto di invidia e noia da dietro una maschera che copre metà del volto aggraziato da ventenne. Pregustando un nuovo contratto gli si avvicina cercando di spezzare il ghiaccio ma senza apprezzabili risultati.

Una voce gli sussurra in un orecchio: "lascialo stare, non è roba per te, demonietto".

Scena 7: Danza per un'anima

Preso un po' alla sprovvista Ottaviano si volta per fronteggiare lo sconosciuto, alto, con il volto coperto da una maschera bianca senza lineamenti circondata da lunghi capelli castani. Solo gli occhi di un verde brillante sono visibili.

Non volendosi far sfuggire una preda promettente il corrotto prova a fare la voce grossa, mentre lo sconosciuto accarezza con il dorso della mano, giovanile, quello del ragazzo chiedendogli gentilmente di andargli a prendere da bere. Cosa che fa prontamente.

Nel frattempo lo sconosciuto prende per mano Ottaviano invitandolo a ballare: “Su, non diamo spettacolo” dice. 

I due iniziano a scambiarsi velate minacce danzando tra gli ignari mortali che li circondano. 

Ottaviano prova a manipolare un PNG per fargli mollare la presa sul giovane ed ottiene un successo pieno. 

A quel punto, messo alle strette e incapace di spiegare al mezzo demone il motivo per il quale dovrebbe dimenticare il mortale lo sconosciuto gioca il tutto per tutto e, dopo aver messo con pochi passi studiati Ottaviano con le spalle al muro, ce lo sbatte letteralmente contro e avvicinandosi faccia a faccia intima: “Per il potere del tuo vero nome, Kaithotath, io ti comando: rinuncia ad ogni mira su quel ragazzo.”

Il mezzo demore resta pietrificato, come può conoscere il suo vero nome ed avere l'autorità di invocarlo? È sicuro di non averlo mai incontrato prima, di non avere debiti insoluti con lui. Improvvisamente, ricorda: Tremere! Il vampiro ha comprato un suo debito da Baphomet.

Tremere sta incassando un debito, chiedo a Latham se vuole onorarlo o se preferisce rifiutarsi. Decide di non rischiare ed acconsente, del resto ci sono vari modi per aggirarlo, anche se questo volesse dire far uccidere il giovane da qualcuno... ormai è una cosa personale.

Nota: Tremere è un mago divenuto vampiro e fa parte della fazione Night, non Power, avendola già marcata Ottaviano deve accontentarsi di non avere più debiti nei confronti del potente stregone.

Nel frattempo il giovane è tornato con un drink che consegna a Tremere che scompare tra la folla con una vittima che, a quanto pare, è abbastanza importante da valere un debito comprato scomodando una potenza infernale.

Scena 8: A passeggio con il principe

Ottaviano non ha molto tempo per pensarci perché intercettato dal padrone di casa che loda il fatto che finalmente il demone si sia uniformato alla festa, mascherandosi a modo. Evidentemente il principe ha notato in precedenza il simulacro, chissà se si è accorto anche di avere a che fare con una illusione...

Dopo i convenevoli di rito il Principe si dimostra preoccupato per l'aggressione mortale al turista e chiede delucidazioni in merito ad una eventuale responsabilità demoniaca. Rassicurato da Ottaviano in tal proposito il Principe prende a braccetto il demone e lo invita a passeggio, in un luogo più riservato. Preceduti da tre vampiri e seguiti a breve distanza da altri due.

Nota: ho usato la mossa di fazione To do a show of force / Dare una dimostrazione di forza

I due secolari avversari camminano tra i canali incuranti delle avverse condizioni meteorologiche. Il vampiro avverte il corrotto della presenza di influenze demoniache in città non allineate con il signore demoniaco di Ottaviano, proponendogli di rivelargli il nome della potenza infernale coinvolta, “un qualche demone babilonese”, in cambio di un futuro aiuto. 

Preferendo non avere debiti nei confronti del potente vampiro e avendo già dato assicurazione che avrebbe comunque trovato il tempo per investigare la cosa in modo del tutto disinteressato, Ottaviano graziosamente rifiuta e saluta il suo ospite che torna alla festa con una scrollata di spalle.

Scena 9: Alla corte del Bafometto

Preoccupato per quanto appreso Ottaviano decide di risalire direttamente alla fonte e sfruttare il debito da poco acquisito nei confronti di Baphomet per saperne di più.

Nota: Chiedo a Latham in che modo si mette in comunicazione con il demone e decidiamo che per farlo necessita di un po' di tranquillità e concentrazione. L'effetto è simile al “viaggio infernale” del film Costantine; ok, un po' pacchiano ma rende l'idea.


Il Bafometto si manifesta come un giovane nudo con il corpo ricoperto di cicatrici e gli occhi neri come la pece. Dopo essersi inginocchiato Ottaviano chiede il suo aiuto ( chiede di essere presentato ad un importante membro della stessa fazione, il demone in questione ) e scopre che il Bafometto non è in grado di fornirglielo essendo la potenza coinvolta di pari potere. Si impegna però, nel momento stesso in cui questa si manifesterà a Venezia, ad avvertire Ottaviano.

Il viaggio infernale non è stato del tutto inutile poiché scopre di avere a che fare nientemeno che con un duca dell'inferno, pari al suo signore nella gerarchia infernale. Un demone antico e potente di nome Pazuzu.

Unica nota positiva della situazione: un essere così potente non può manifestarsi direttamente sul piano materiale e deve affidarsi a dei servitori, così come il Bafometto.

Con questa scena si è conclusa la seconda sessione di gioco, durata circa due ore e mezzo; ne sono accadute di cose!

Conclusioni

La prossima volta vedremo Vincent alle prese con la sua caccia ma molte altre cose potrebbero accadere nel frattempo. Chiederà aiuto a Bianca o a Ottaviano ora che l'oracolo ha predetto la sua morte? La cacciatrice e il Corrotto hanno entrambi esaurito i loro problemi impellenti ed entrambi dovranno tirare nuovamente la mossa di inizio sessione, un ottimo metodo per ingarbugliare ancora di più la situazione.

Non c'è che da attendere e sperare, per il peggio naturalmente.

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