Kult - Divinity Lost - EP 8 - Azioni e reazioni




L’angelo puzza di piscio, sudore, ferro e cuoio bagnato. Le salde braccia mi stringono in una morsa implacabile mentre precipitiamo verso le luci della strada. I muscoli dell'essere si tendono allo spasimo, sento il suo cuore ruggire come il motore di un camion e le grandi ali ricoperte di occhi dorati arrestano la caduta mozzandomi il respiro prima di lanciarci verso l’alto, oltre le vette di ferro e metallo della città.
Ciò che vedo da lassù non ha senso, non è il mio mondo, il nostro mondo. Una parte di me sa già, prima delle torture, prima della Rivelazione, che quel terribile luogo fuori dal tempo fatto di antico marmo, moderno vetro e acciaio e futuristiche strutture impossibili da descrivere, un melange alieno di ogni luogo e di nessuno è la Verità nascosta oltre il Velo. Nulla è più Vero del terrificante sconfinato Abisso al cui interno grida solo il silenzio, riflettendo il malato cielo giallastro sopra di noi. Nulla è più terrorizzante delle dieci Cittadelle che lo circondano, impossibili nella loro complessità, maestose oltre ogni immaginazione circondate da Angeli ed altre creature che mai sono state sognate. Alcune sono in rovina, altre sembrano osservare con tristezza l’Abisso sotto di loro; altre, fameliche, divorano processioni blasfeme che, alla luce di torce dai colori tremolanti ed alieni, si dirigono con gioia verso la Nuova Vita.
Vola intorno all'Abisso, come se non potesse sopportarne la vista o lo temesse più di ogni altra cosa, fino ad una delle Cittadelle in rovina ricoperta di brulicanti parassiti grossi come automobili e cacciati da fameliche creature simili a lupi feroci, glabre e dalle lunghe ossa. Planiamo e già posso vedere attraverso le finestre spezzate i miei torturatori, vedo nel riflesso dei vetri neri i mille occhi del mio rapitore ed il mio terrore. Non sono morto. Non sono stato così fortunato. Verità chiedevo ma non ero pronto per essa. Nessuno lo sarà mai.
Siamo giunti all'ottavo episodio della campagna di Kult - Divinity Lost - "La mela avvelenata" e da oggi avremo una bella accelerata verso il soprannaturale.

Potete trovare tutti gli episodi della serie nella pagina dedicata alla 4a edizione di Kult.

I protagonisti sono:

  • Broken (Alice Draper) - Francesca
  • Broken Deceiver (Vincent Macaluso) - Latham
    (vedi dopo per il cambio di archetipo)
  • Ronin (Eva Price) - Elisa
  • Fixer (Christopher) - Jacopo
  • Scientist (Robert) - Ivan 

Scena 0 - Preparazioni

Il personaggio di Latham è teoricamente morto, trasportato a Metropolis dal serafino che ha avuto l’ardire di sfidare (vedi episodio precedente Scomode Verità) per essere spremuto di ogni possibile informazione su Madam D. Potrebbe essere morto, potrebbe non esserlo, ho quindi chiesto al giocatore cosa avrebbe preferito.

Le opzioni erano:
  • creare un nuovo personaggio
  • prendere il ruolo di un PNG, magari tra quelli rimasti in ombra come McNamara
  • giocare Vincent come broken. 
Ha deciso per quest'ultima opzione quindi l’ho lasciato a fare la scheda mentre portavo avanti le altre trame in attesa di farlo rientrare in gioco.

Ho consentito a Latham di mantenere gli stessi punteggi (e quindi avanzamenti) del precedente personaggio invece di rifare la scheda da capo, un po’ per non perdere tempo a tirare fuori il processo di creazione del personaggio ed un po’ per non frustrarlo ulteriormente visto che il personaggio che ha deciso di interpretare sarà di quelli pesi.

Vincent 2.0

Professione: Hobo
Segreto oscuro: Back from the other side
Svantaggi: Nemesi (Murphy McNamara), Drug addicted, Broken
Vantaggi:  Perpetual Victim (viene sempre visto come bisognoso di aiuto), Enhanced Awareness, Occhio per i dettagli (Bravo a notare i dettagli nelle persone), Wayfinder (può muoversi velocemente tra i luoghi seguendo la via della follia)
Relazioni con i PNG: nessuna, ma sarà divertente vedere cosa accadrà quando incontrerà i PNG degli episodi precedenti
Relazioni con i PG: Christopher (+1)

È interessante notare che ha tolto lo svantaggio Liar, perché non sia più un bugiardo cronico lo scopriremo in gioco, magari ha imparato sotto tortura a non mentire mai?

Dato che una buona parte del fascino di Kult Divinity Lost è l’ambientazione gli ho proposto, in parte per indennizzarlo della terrificante situazione nella quale lo metterò, di essere a conoscenza di sette segreti del mondo. In pratica è stato torturato con la rivelazione della Verità, lui che ha sfidato un angelo per ottenerla. Con un solo limite, potrà farmi qualsiasi domanda relativa all'ambientazione ed io sarò costretto a rispondere onestamente ed in modo completo ad almeno quattro di esse. Vedremo come userà queste informazioni.

Poteri scambiati

Dato che alcuni vantaggi non sono mai entrati in gioco (es. Wayfinder di Alice) ho proposto ai giocatori di sceglierne altri più consoni a come immaginavano il personaggio adesso che hanno un'idea più precisa di come funziona il gioco.

Alice scambia Wayfinder con Contagious madness gli altri non hanno particolari problemi con le loro schede.

Che tipo di gioco volete?

Infine dato che la scorsa sessione è stata un po’ sotto tono tutto e le cose sembrano non voler decollare, ho chiesto ai giocatori che tipo di direzione volevano far prendere alla campagna, verso il soprannaturale o verso un orrore più “reale”. Tutti hanno richiesto più soprannaturale; chi sono io per negarlo? Da oggi spingerò l’acceleratore in questo senso e la nuova consapevolezza di Vincent mi aiuterà molto a farlo.

Scena 1 - Il sapore del risveglio

Iniziamo il gioco da Francesca che voleva battere la pista del software di riconoscimento facciale di TheEye. Dato che abbiamo comunque molta carne al fuoco e con cinque giocatori non abbiamo molto tempo a disposizione passiamo subito all'azione.

Alice si sveglia con la bocca impastata e una vaga nausea da alcool in un appartamento che non è il suo. Monitor, cavi, computer e portatili ricoprono quasi del tutto una parete della stanza da letto mentre mobili e librerie sono ricoperti da vestiti sporchi, cartoni di pizza, lattine di RedBull e birra di quella che anche i discount nascondo dietro alle riviste per soli adulti. L’acquaio della cucina non è in condizioni migliori e il frigorifero ha visto, forse, giorni di maggiore abbondanza. Probabilmente l’unica cosa ancora passabile è un contenitore di succo d’arancia che trangugia con voracità.
Ricorda vagamente di aver convinto il nerd a portarla a casa sua e dall'ingresso al letto il passo è stato breve, benedetti siano i nerd perennemente arrapati. Adesso sarà facile farlo parlare.

Francesca vuole provare subito il suo “nuovo potere” ed Alice “contagia” con la sua follia TheEye. Lo scopo è quello di renderlo paranoico e fargli credere che trovare MrDaddy sia una priorità anche per lui. L’aver fatto sesso li ha certamente avvicinati quindi il contagio è quasi automatico. Faccio tirare sul potere per avere un’idea delle conseguenze. Ottiene un successo parziale sul tiro su Soul e decido per delle conseguenze future del gesto (cosa potrebbe mai accadere di male dall'hackerare l’intero sistema di videosorveglianza stradale di 3 o 4 stati… ndGM)

Segno che la paranoia di TheEye è accentuata in modo patologico.
Il software ha finalmente un riscontro, la telecamera di un benzinaio ha ripreso MrDaddy; è vivo. È nella zona di Boston, diretto verso New York su un furgone nero, sta tornando a casa pare. Il furgone ha la targa dell’Esercito Americano. Ecco qualcosa che non si aspettavano.

Scena 2 - La spintarella

Passiamo a Ivan. Anche in questo caso abbiamo deciso di spingere un po’ più sull'acceleratore e dato che Robert sembra restio a ributtarsi negli esperimenti provo a forzare la mano.

La scena inizia nell'ufficio di William "Bill" Torton che è sorpreso ed interessato dai risvolti dei suoi studi ma che, se si può permettere, nota una certa ritrosia nello sperimentare. È vero, è morto un ragazzo, ma per fare una frittata devi rompere le uova. Problemi etici a parte gli consegna la formula ed alcuni campioni di un composto al quale stava lavorando prima di diventare un grigio burocrate. Il composto dovrebbe aumentare la ricettività dei pazienti e velocizzare gli esperimenti.

Nota: In una scena successiva Robert farà qualche analisi e scoprirà che il composto è una sorta di potente allucinogeno che “scombussola” i ricettori sensoriali. In pratica consente di “sentire i colori”, “vedere gli odori”, “ascoltare i suoni attraverso la pelle” e roba simile. Non essendo una vera scena di gioco ma una sorta di parentesi non l'ho inserita tra le altre.

Gli chiedo  se vuole occuparsi di Terence, il giorno precedente era decisamente scosso e per adattare il nuovo composto al protocollo ci sarà molto da lavorare. I due si incontrano in laboratorio ma l’assistente non sembra stare molto bene, è nervoso e cerca di spingere in ogni modo, al limite della violenza fisica, Robert a continuare gli esperimenti. Alla fine si accordano per provare ad usare Jerome e Terence si offre di andarlo a prelevare a casa. Lo scienziato non è un fine conoscitore dell’animo umano quindi seguendo l’adagio “a caval donato non si guarda in bocca” decide di procedere con gli esperimenti senza sospettare secondi fini del suo assistente.

Scena 3 - L'uomo più fobico del mondo

Barney Polis è il nostro
esperto di occultismo
(fonte wikimedia)
Diamo una spintarella anche ad Eva che ha scelto per una trama più soprannaturale. La Ronin, con l’aiuto di Christopher riesce ad ottenere un colloquio con un linguista dell’università, molto conosciuto negli ambienti dell’occultismo: Barney Polis (al quale diamo il volto di Jeremy Irons).

Per non perdere troppo tempo con quello che si rivelerà probabilmente un altro stramboide risolviamo tutto con un tiro di Investigare (o Influenzare un NPC, non ricordo, comunque è stato un successo parziale).

In cambio della sua consulenza, visto che Christopher è presente, chiede una mano per mettere le mani su un libro di suo interesse che sta per essere messo all'asta. Vuole che il fixer utilizzi influenze e contatti per farlo ritirare in modo che Barney possa ottenere una trattativa riservata. Accetta.

Eva scopre che nella letteratura occultistica il tatuaggio “vivo” o un “continuo mutamento” non è del tutto nuova ed anzi, è stato documentato e studiato in almeno un’occasione in tempi relativamente recenti.

Attorno al 1990 un internato del Danvers Lunatic Asylum (Massachuset) conosciuto solo come Timmy, “l’uomo più fobico del mondo” era classificato come sofferente di praticamente tutte le fobie esistenti, con conseguente incapacità di relazionarsi con qualsiasi cosa.
Fatto ancora più interessante una bizzarra reazione psicosomatica che si manifestava in forma di “voglie” sulla pelle con la forma del soggetto della fobia poco dopo che questa si era insinuata in lui.
Purtroppo prima di essere demolito nel 2007, l’edificio ospitava più di 2000 pazienti lasciati nelle condizioni peggiori immaginabili. Timmy, con tutte le sue fobie, era praticamente condannato e morì suicida tagliandosi la gola con un coltello rubato ad una guardia.

Un posticino tranquillo il nostro Danvers Lunatic Asylum
(fonte wikipedia)

Due episodi rendono Timmy interessante anche da un punto di vista esoterico, per prima cosa il fatto che il suo corpo sia stato scuoiato prima della sepoltura, per seconda il fatto che durante i suoi deliri si sia dichiarato come “maledetto da Gamchicoth", uno dei Qlippoth i perversi opposti delle pure emanazioni della Kabbalah, le Sefirot. Come un figlio di contadini potesse essere a conoscenza di un nome tanto complesso lo rende degno almeno di curiosità. Tra l’altro in alcune correnti gnostiche semisconosciute a Gamchicoth è associata la paura e l’influenza che questa ha sull'uomo cosa che rafforza il dubbio che il povero disgraziato possa essere entrato effettivamente in contatto con qualcosa di terribile.

L’incontro si chiude con un accenno che fa scorrere un brivido freddo lungo la schiena della nostra killer: molto spesso nella letteratura occulta i tatuaggi rituali legati ai Qlippoth hanno a che fare con culti o legami di tipo prettamente familiare.

Nota: fornisco alcune altre informazioni, dalle quali Eva scopre i legami tra Gamichicoth e Samael, in forma di link a Wikipedia. Chi fosse interessato a leggersi qualche nota sulle credenze alla base della cosmogonia di Kult Divinity Lost può visitare i link seguenti: Gha'agsheblahQlippothSefirot e da li perdersi nei meandri di Kabbalah e Gnosticismo.

Scena 4 - Un colpo basso

Nonostante Christopher fosse stato presente nella scena precedente non ha avuto un ruolo fondamentale, quindi creiamo una scena solo per lui. Dato che avevo da parte una “bomba” per una occasione come questa, Christopher è un po’ fuori dai giochi, decido di usarla.

Mentre il fixer sta parlando con uno dei suoi contatti al quale chiederà di occuparsi del libro di Barney riceve una telefonata dalla madre, l'integerrima Henrietta, che in preda ad una crisi isterica dice di essere ferita e di essere stata aggredita dalla nipote Sara, che è scappata di casa. Messo alle strette Christopher rimanda l’incontro a malincuore, è un contatto importante, per poi precipitarsi a casa della madre. “Long story short” ha sorpreso la nipote in camera sua che stava vomitando il pranzo ed è sclerata. Lei, per tutta risposta, l’ha colpita facendola cadere battendo la testa contro un comodino. Quando si è svegliata “in un lago di sangue” Sara non era più in casa.

Chiamati i soccorsi e assicurata la madre alle cure degli infermieri dell’ambulanza si ricorda di aver regalato una collana con un GPS alla figlia, per la sua sicurezza (vedi episodio 3, Faccia d'angelo ). Torna utile adesso. Con sua sorpresa scopre che è andata a scuola come nulla fosse.
La trova con delle amiche (fa finta di ignorarlo da brava adolescente) e quando riesce finalmente a parlarle si rende conto che sembra molto dimagrita, “Come ho potuto non accorgermene?” e che dopo le feste a casa, le modelle, l’alta moda e tutto ciò che ne consegue non ha potuto che cercare di essere come loro, per avere successo, per essere qualcuno. È pentita e naturalmente in punizione per secoli a venire, senza cellulare.
La porta a casa sua, il soggiorno dalla nonna non è più consigliabile evidentemente e mentre lei si chiude in camera Christopher ne controlla il cellulare. Nota immediatamente dal suo account Instagram che è una delle milioni di follower di una famosa influencer tutta diete, alimenti salutari e magrezza. Influencer che lui conosce benissimo perché fa parte della rete di contatti di Madam D! “Quella troia”, pensa, “è così che si vuole vendicare, colpendo Sara? la pagherà cara…”

Scena 5 - Una nuova vita?

Il nostro MrDaddy
fonte , del fotografo russo
Andrew C. Kovalev
Dato che i personaggi continuano a giocare divisi e i giocatori non apprezzano decidiamo di forzare un po’ le cose per riunirli. Facciamo un piccolo salto in avanti nel tempo e Alice chiede a Christopher una mano per trovare MrDaddy. TheEye ha infatti scoperto che il furgone è uno di quelli assegnati ad una base militare appena fuori New York, le cose si fanno decisamente preoccupanti.
Tra l’altro l’hacker è convinto di aver tirato troppo la corda e che lo abbiano scoperto, non farà altro e terrà la testa bassa per qualche tempo, sperando che “Loro” non lo considerino un pericolo (è stata di Francesca l'idea di renderlo ancora più paranoico... ndGM).
Alice, Christopher e Eva (nel caso le cose si mettessero male) vanno ad indagare in uno strip club a breve distanza dalla base dove, secondo i contatti del fixer, i soldati in libera uscita spendono gran parte dei loro sudati risparmi.

Non ricordo come sia andata esattamente la scena, sono passati più di due mesi, ma credo che ci sia stato un tiro su Investigare coronato da successo. I personaggi scoprono che MrDaddy lavora nelle cucine, è un tipo schivo che dà pochissima confidenza. Ci vuole poco per capire che è protetto da qualcuno molto in alto che lo ha piazzato nella caserma per tenerlo al sicuro e sotto controllo. Le cose non stanno andando per nulla bene.

PS: cogliamo l'occasione per dare un volto a MrDaddy, cosa che non era ancora stata fatta dato che è sempre rimasto una figura di contorno.

Scena 6 - La cosa sulla soglia

Torniamo a Ivan e Latham, che durante la serata ha fatto la nuova scheda. Apro la scena con Robert che torna nel suo appartamento nello stabile dell’università e trova sul pianerottolo un ammasso cencioso e tremante.
Dilaniato tra il chiamare il portiere notturno e il giuramento di Ippocrate, che del resto non si applica al suo status di ricercatore, si avvicina alla figura. Un barbone a giudicare dall'odore. Ma, guardando meglio ha qualcosa di familiare, gli ricorda qualcuno… Vincent!
Il gigolò alza lo sguardo su di lui, tra l’intrico di sporcizia, rughe e la barba incolta è quasi irriconoscibile. “Robert” biascica con alito da necrofago mostrando denti giallastri e consumati dove un tempo riluceva un sorriso degno delle migliori pubblicità.
“Che ti è successo? vieni dentro… ci penso io a te”.

Il primo passo è buttare i vestiti in un sacco, sarebbero da bruciare per sicurezza. Il secondo è una doccia calda. Osservando il corpo martoriato di Vincent lo scienziato fa fatica a restare impassibile, sembra che qualcuno lo abbia torturato, a lungo. La cosa inesplicabile è che le ferite sono rimarginate, come se fossero state inflitte anni prima ed alcune cicatrici sembra segni di zanne ed artigli. Senza contare le tracce di iniezioni fatte male, le braccia e le cosce sono coperte di lividi.
Chissà che schifezze stanno circolando nel suo corpo.
Il corpo dell’amico puzza di rancido anche sotto la doccia e nel bagno si espande un odore disgustoso, come uova marce bruciate. Un odore che gli ricorda violentemente il suo laboratorio, dopo il disastro di Jason. Decide di lasciarlo da solo ed andare a farsi un goccetto.

Nel frattempo Vincent recupera il controllo, non ricorda bene come sia finito davanti a casa dello scienziato, solo che aveva bisogno di un luogo sicuro e che non vuole mettere a repentaglio la vita dei suoi familiari (ha il vantaggio Wayfinder, ho deciso di farglielo usare come espediente narrativo ... ndGM). Ha ricordi confusi e terribili ed una sola certezza, le torture, gli angeli, le cittadelle, l’abisso, Astaroth e il Demiurgo, tutte le cose che ricorda non sono un sogno, sono vere! Vorrebbe essere impazzito ma non lo è, tutti coloro che conosce sono in pericolo, deve avvertirli… THUMP ! THUMP!

Improvvisamente dei colpi alla porta del bagno. “Robert, sei te?” Un tonfo sordo, un ringhio, qualcuno o qualcosa che … grufola? non ci sono parole per descrivere il rumore ed il fetore.
La porta è socchiusa, deve averla lasciata aperta per il vapore… deve chiuderla! Ma non fa in tempo e lentamente come in un incubo si spalanca.

Oltre la porta un locale scuro, un corpo su una croce nera, il ventre aperto e le viscere una cascata che raggiunge il suolo. Due creature terribili, glabre e mostruose stanno divorando i liquami portandoli alle fauci con mani artigliate, senza riuscirci, poiché hanno la bocca coperta da una membrana di pelle. Riescono solo a sporcarsi volto e mento di sangue nel disperato tentativo di nutrirsi. Uno di essi alza lo sguardo su Vincent e lui non può fare altro che gridare, ma non è dalla sua bocca che esce l’urlo straziante ma da quella della figura inchiodata sulla croce. Poiché quella figura è lui.

Robert accorre e lo trova sotto l’acqua calda, catatonico, rannicchiato nei propri escrementi, in evidente stato di shock. “...non nella mia doccia…” pensa già pentito di averlo soccorso. Gli dà una bella dose di sedativo, lo asciuga e lo porta in soggiorno dove Vincent si addormenta, finalmente placato, mentre Robert si interroga se sia il caso di far lavare il divano o se è meglio ricomprarlo direttamente. Ora però… c’è una doccia da pulire.

Nota: Vincent non perde stabilità per queste scene, sono solo una introduzione al suo nuovo status di “Broken”.

Scena 7 - L'orrore rivelato

Siamo sempre in casa di Robert che ha appena finito di pulire la doccia, nell'altra stanza Vincent geme nel sonno indotto dalla morfina. “Non dovrebbe sognare” pensa, ma è solo una stranezza che si aggiunge alle altre di questo periodo. “Questo maledetto odore di zolfo non vuole andare via… già… ecco cosa mi ricorda … come con Jason” poi, il buio.
“Echeccazzo! anche la luce adesso?” Robert armeggia un po’ per raggiungere il cellulare che aveva lasciato sulla tazza del cesso ed illumina intorno a se. Sono sempre state così scure le sue pareti? non può essere muffa. Ha tenuto l’acqua aperta per almeno un’ora ma questo è eccessivo.

Si dirige verso l’ingresso, nell'open space con il divano su cui dorme Robert, illuminando malamente con la torcia del cellulare, che si spegne - Batteria al 10% impossibile usare la torcia. “Ma dai…. mi prendi per il culo?”, pensa cercando di capire quale sia l’interruttore generale nel pannello elettrico. Clic.. clic… niente, deve essere andata via la luce in tutto lo stabile. “Maledizione” pensa illuminando con lo schermo del cellulare il divano.
Resta come paralizzato. C’è una COSA che si sta chinando su Vincent.

L’essere è alto, magro, completamente nudo con lunghe articolazioni e la pelle secca come carta pergamena. Le dita terminano in lunghi artigli mentre la pelle è tirata sul teschio come se non ci fossero muscoli sul volto. Infastidita dalla luce si volta e lo guarda ciecamente, le orbite sono coperte, il naso assente e la bocca, spalancata e famelica, è anch'essa coperta come se le labbra fossero state fuse insieme.

Si getta su di lui.

Per prima cosa Rober tira per "Keep it together" ottenendo fortunatamente un successo.

Robert si sposta verso la libreria e prova a rovesciarla a terra per avere il tempo di scappare fuori. Il tiro è un Act under Pressure, ottiene un successo pieno. La libreria si abbatte con forza sull'essere (siano benedetti tutti quei tomi di medicina) che rantola cercando di liberarsi del peso. Robert corre verso la porta, la apre e scappa per le scale.

Giunto alla strada si nasconde dietro un angolo e guarda verso la finestra di casa sua, buio. Solo a quel punto si ricorda di Vincent, ancora sdraiato sul suo divano. Cosa gli sarà successo?

Quando Robert trova il coraggio di tornare indietro, dopo aver visto la luce riaccendersi in casa, trova Vincent che ronfa tranquillamente sul divano, il sonno appena disturbato. La libreria è a terra ma le pareti non sono più coperte di muffa e tutto sembra un sogno lontano. Se non fosse per la macchia nera sul divano così simile alla mano artigliata della creatura.

Conclusione

Con questa scena chiudiamo la sessione, in realtà ho tentato di allungarla un po’ facendo arrivare Terence e Jerome ma la scena si stava tramutando in una sorta di farsa e quindi abbiamo deciso che non è mai accaduta. Semplicemente arriva una telefonata e si accordano per continuare gli esperimenti il giorno dopo.

Forse è il gioco, forse i miei giocatori, ma sembrano non voler essere proattivi, che si sentano un po’ persi con questo mondo complesso nel quale sono stati gettati e la sindrome del “salviamo il personaggio” ha la meglio sul “vediamo che accade”.

Le relazioni in special modo sono spesso viste solo come qualcosa di accessorio, Vincent e Robert dovrebbero essere amici ma il medico non si è fatto scrupolo di abbandonarlo, così come la famiglia di Vincent che è la sua fonte di forza non è mai entrata in gioco in sette episodi (nonostante con la nipotina abbia una relazione a +2) e non lo farà più dato che nella nuova scheda sono cambiate le relazioni.

Nonostante la richiesta di “più soprannaturale” e la voglia di azione dei giocatori i personaggi sono sempre poco proattivi, questo mi preoccupa. La campagna sta scricchiolando e non prevedo durerà molto ancora quindi, come ogni serie TV che si rispetti alla quale hanno chiuso il budget, cercheremo di portarla a conclusione in qualche episodio (immagino altri tre). Sperando di non buttare tutto alle ortiche.

La terrificante immagine del post è di Paolo Puggioni.

Commenti