Cosa c'entra Aleister Crowley con Kult? lo scoprirete a breve... |
Potete trovare tutti gli episodi della serie nella pagina dedicata alla 4a edizione di Kult.
I protagonisti sono:
- Broken (Alice Draper) - Francesca
- Deceiver (Vincent Macaluso) - Latham
- Ronin (Eva Price) - Elisa
- Fixer (Christopher) - Jacopo
- Scientist (Robert) - Ivan
Scena 0: I Dramatic Hooks
Aggiorniamo i Dramatic Hooks e partiamo.
- Christopher Sanders
- Convincere Madam D che Vincent può essere salvato
- Alice Draper
- Capire se posso aiutare Jason
- Avvicinarmi ad Eva
- Vincent Macaluso
- Avvicinarmi a Madam D il più possibile.
- Tornare nel vicolo
- Eva Price
- Comunicare con un fantasma
(fino ad ora li ha subiti passivamente) - Assicurarsi di quali sono le condizioni del bimbo rimasto ferito
- Robert Carter
- Scoprire di più sul "problema" Jacob
- Continuare gli esperimenti
Scena 1 - L’esca
È Eva la protagonista della nostra prima scena. Da tempo vuole scoprire come sta il ragazzino (Tim Handersen) che ha accidentalmente ferito durante il suo ultimo “lavoro” (vedi episodio 2 - le cose là fuori). Pagargli le spese ospedaliere non è stato abbastanza, vuole sincerarsi di persona delle sue condizioni.
Il nostro Jerome ha il volto di Stefano Masciolini (fonte immagine: Pinterest) |
Decide di fargli visita di notte mentre dorme, nell'ospedale in cui è ricoverato, per poi intrufolarsi non vista nella cameretta.
Nota: Eva ha il vantaggio Sesto senso, decido quindi di metterla sull'avviso che qualcosa non va come dovrebbe. Teoricamente avrei dovuto farle tirare la mossa a inizio sessione e lei avrebbe dovuto avere delle “prese” a disposizione ma quella mossa semplicemente non riusciamo ad usarla nel nostro stile di gioco.
Eva ha una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nella situazione. Elisa tira su “Observe a Situation” e grazie al +2 a perception ottiene un successo. Chiede quindi "cosa c'è di strano qui" e "quale è il modo migliore per entrare".
La seconda risposta è semplice. Per accedere oltre l’orario consentito basta passare qualche spicciolo ad un tirocinante con un impellente bisogno di liquidità (Jerome, nuovamente metto assieme i personaggi usando un PNG).
La seconda risposta è semplice. Per accedere oltre l’orario consentito basta passare qualche spicciolo ad un tirocinante con un impellente bisogno di liquidità (Jerome, nuovamente metto assieme i personaggi usando un PNG).
La prima è più sottile: istintivamente la killer capisce che qualcosa non va, è stato dato molto risalto alla storia del bambino e tuttora sui giornali compaiono notizie in merito. Quasi più che sull'omicidio, nonostante abbia coinvolto una firma importante. Quasi che il piccolo fosse un’esca, ma per quale preda. Forse Eva?
Per qualche momento pensa di desistere poi decide di entrare comunque cercando di non mostrare mai il suo volto alle telecamere di sorveglianza.
Riesce a sgattaiolare dentro e coperta dal rumore dei cartoni animati alla televisione, il piccolo si è addormentato guardandola, ne controlla la cartella clinica. Un pezzo di vetro piuttosto grosso lo ha colpito al volto e alla spalla. Non può fare a meno di guardare le medicazioni e le bende pensando alla cicatrice che gli resterà per tutta la vita. Improvviso, un rumore. Qualcuno sta entrando nella stanza.
Eva si trova davanti una ragazza poco più giovane. Lo sguardo stanco e preoccupato che prima ancora che su di lei si posa sul bambino. La madre. Le due si squadrano poi Eva spiega di aver sbagliato stanza e di essersi soffermata a guardarlo. Gli ha fatto tenerezza.
Decidiamo per un tiro su “Influence a NPC”. In questo caso la richiesta, seppur non esplicita, è quella di non richiamare l’attenzione della sorveglianza. Ottiene un successo parziale.
Forse la giovane le crede, forse no, in ogni caso Eva è abbastanza sicura di sé ed istintivamente pericolosa da convincerla a fare finta di nulla. La giovane spegne la televisione, si siede accanto al figlio e non nota nemmeno Eva che chiude la porta e si allontana. Scelgo "Your attempt has unintended repercussions" ma mi riservo di usarlo in futuro.
Nota: la mossa lascia la scelta al GM, non al giocatore, come sarebbe più naturale ad un PbtA.
Scena 2 - L’ultimo respiro
Jacopo mi propone che, dato che Vincent è in ospedale, Eva potrebbe incontrare Christopher in visita.
È evidente che ha voglia di giocare e in fondo è plausibile che anche lui si sia intrufolato durante la notte per non destare sospetti, del resto Vincent è arrivato con una ferita da taglio allo stomaco e queste cose la polizia tende a notarle. Teoricamente potrei farli incontrare per caso ma colgo l’occasione per impostare un’altra scena.
Sempre sfruttando il Sesto Senso di Eva dico che ha una spiacevole sensazione, come un brivido lungo la schiena. Mentre sta passando davanti ad una porta dalla quale sente provenire un agonizzante rantolo immediatamente soffocato. Qualcuno deve essere appena morto.
Nel frattempo il bip-bip-bip continuo dei macchinari diventa più insistente, quasi un allarme. Eva non vuole problemi ed affretta il passo mentre viene superata da un infermiere seguito da Jerome che la guarda per un attimo preoccupato. Nel frattempo una delle porte del corridoio si apre e ne esce Christopher che scambia un’occhiata con Eva come a chiedere “È opera tua?”. Lei risponde negativamente con un rapido cenno della testa ed entra nella stanza chiudendosi dietro la porta.
La stanza in cui Vincent riposa sotto l’effetto della morfina.
C’è qualche scambio di battute di secondaria importanza che decido di interrompere. Entrambi i personaggi hanno il vantaggio Sesto Senso. Dico quindi che sentono un fruscio ed hanno la sensazione che qualcuno si sia fermato dietro la porta della stanza e sia in attesa. Christopher fa cenno ad Eva di armarsi mentre lui si dirige verso la porta, naturalmente la killer ha con sé una pistola. Chiedo di tirare su Act under Pressure ma ottiene un successo parziale, sente qualcuno camminare lungo il corridoio e decide di seguirlo. Vede una suora che si allontana a grandi passi e superata la sorpresa iniziale decide di raggiungerla.
Suor Felicita (foto di Dmitry Krasitsky) |
Felicita è una delle suore del turno di notte e risponde gentilmente al nostro "eroe" dicendogli di essere li per alleviare le sofferenze dei degenti seppur sconvolta dalla recentissima dipartita di una delle anime a lei affidata. Mentre Eva resta sulla porta osservando minacciosa la scena Christopher prova ad utilizzare il suo charme per spingerla a dire qualcosa di più, ha imparato a dare retta al suo sesto senso e non è forse stato Vincent a parlargli di una suora che avrebbe provato a... fare cosa?… leccargli la ferita?
Il tiro (Influence a NPC) è un successo parziale e decido quindi per una piccola complicazione che uso immediatamente.
Visto il luogo in cui si trovano i due sono vicini, molto vicini ed istintivamente Christopher ha ridotto lo spazio tra loro per usare meglio il suo fascino, al quale lei sembra ben più che vulnerabile. Gli si avvicina con gli occhi ardenti di passione, come a voler rubare un bacio mentre sembra rapita dalla sua bocca, estasiata.
Nota: a quanto pare lei è molto vulnerabile all'effetto del “profumo” di Madam D (vedi sessione precedente) che ancora aleggia su di lui.
Christopher ha per un attimo la sensazione che la suora potrebbe baciarlo ed istintivamente si allontana. Lei sembra riprendersi come da una trance e scusandosi si affretta ad allontanarsi rossa in volto e con il respiro reso affannoso dalla passione. Non prima però che Christopher si sia fatto dire di quale convento fa parte: La chiesa del Cuore Immacolato di Maria, a Brooklyn.
Scena 3 - Komplotto!1!!
Passiamo a Francesca che non ha ancora giocato.
Nota: riparlandone dopo l’ultima sessione Francesca mi ha fatto due domande a proposito dei tatuaggi di Mr. Daddy. Se i caratteri assomigliano all'ebraico e quali erano le sue origini. Ebree, naturalmente.
Alice decide di fare qualche ricerca su internet. Da in pasto la foto dei caratteri con il nome “Samael” a Google Immagini e si mette a sfogliare l’incredibile mole di risultati.
Francesca tira su Investigate e ottiene un successo.
Dopo lunghissime ricerche scopre che quei simboli non hanno precedenti, persino nello sterminato database della rete tranne che per un sito complottaro ( whattheyarenottellingyou.altervista.org ). I caratteri sono infatti simili a quelli di una riproduzione di un medaglione circolare utilizzato in passato da un’organizzazione esoterica conosciuta come Chiesa di Thélema.
Prova a contattare il proprietario del blog via commento sulla piattaforma ma senza successo.
Qualche giorno dopo riceve una email al suo indirizzo di posta riguardo alla sua richiesta. Seguendo le istruzioni dell’email (inviata da theallseeingeye@libero.it), notando appena che in realtà non aveva mai usato la sua email per contattarlo (è stata prigioniera per 10 anni, l’informatica non è certo il suo pane quotidiano), accede ad un sito internet di chat tramite il quale inizia a parlare su quello che lui definisce un “canale sicuro” con un sedicente “TheEye”. Entrambi se la tirano abbastanza e quindi lasciamo risolvere ad un tiro su Influence and NPC (successo parziale).
Lui accetta di incontrarla ma ha prima rovistato nel suo hard disk (un costo da pagare). Le dice di farsi trovare ad una specifica postazione di un internet point il giorno seguente. Nel frattempo, tornando sul blog, scopre che l’immagine è stata sostituita con una simile ma senza i caratteri incriminati.
Naturalmente non si presenta all'appuntamento da sola, è un po’ ingenua, non idiota. Eva è con lei.
Alla postazione non trovano nessuno ma si apre una finestra sul desktop con delle coordinate e un orario. Hanno circa due ore per arrivare a Central Park. Un po’ scocciate da tanta paranoia giungono sul posto, un laghetto con le anatre, in una fredda e piovosa serata autunnale. Il loro ospite deve avere un debole per i film di spionaggio anni 60.
“TheEye” si rivela essere un ragazzo di età indefinita magro ed incredibilmente alto, almeno due metri, con il viso deturpato dai segni di un grave caso di acne giovanile. Indossa un impermeabile, copre gran parte del volto sotto i vestiti e non accenna a voler abbandonare il luogo adducendo a scusa che la pioggia battente riduce la portata dei microfoni, i “Loro” microfoni spia.
Quello che sembrava essere un komplottaro della prima ora si rivela un vero virtuoso della paranoia, ma facendo leva sul sex-appeal di Eva riescono a scioglierlo un po’ e a farlo parlare. È pur sempre un nerd di quelli pesi e lei ha le tette… e che tette.
Naturalmente si rifiuta di dare il suo nome ma concorda che farsi chiamare “TheEye” sia un po’ pretestuoso durante una normale conversazione, possono quindi chiamarlo John Smith.
Riassumendone i deliri scoprono che secondo lui:
- La realtà che li circonda è un’illusione, una elaborata prigione da fare invidia a Matrix
- Loro sanno tutto e vedono tutto. Loro sono, naturalmente, i loro carcerieri.
- Loro sono ovunque, controllano ogni cosa, specialmente internet (Il fatto di avere un blog non lo preoccupa, serve ad avvertire il mondo della portata della cospirazione e risvegliarne le coscienze).
- Quelli della foto (non gli parlano del tatuaggio di Eva) sono alcuni caratteri della “Lingua primordiale” o “Lingua sacra”, con un alfabeto in parte fonetico e in parte simbolico composto da 666 simboli diversi.
- A suo dire uno dei caratteri si legge “mæ” ma gli altri gli sono oscuri.
- Conosce persone che sarebbero disposte ad uccidere per averne anche solo uno.
- Le parole scritte in quella lingua fondono il significato con il significante e aprono le porte della percezione. Se quello fosse un nome, ad esempio, consentirebbero la possessione da parte di un’entità aliena. Ma fortunatamente non è il caso (Alice ed Eva si guardano molto preoccupate).
- Il medaglione del blog era un’esca per contattare i veri cercatori, come Aleister Crowley, fondatore della Chiesa di Thélema. A suo dire uno dei Risvegliati sulle tracce dell’alfabeto primigenio.
Quando gli dicono che qualcuno ha quei simboli sulla pelle ma in questo momento è in prigione lui non sembra preoccupato anzi, le prigioni sono piene di telecamere potrebbero aver registrato qualche fotogramma interessante. Ci penserà lui.
Prima di allontanarsi fornisce loro un indirizzo IP al quale collegarsi per accedere ad una VPN, almeno a suo dire, sicura.
Scena 4 - La tristezza degli angeli
Adesso anche il nostro Jack Triviani ha un volto (fonte: Google) |
Facciamo un salto avanti di qualche giorno, Vincent si riprende (la ferita critica è stabilizzata e la minore rimossa), riceve visite di familiari e amici e tutto sembra andare per il meglio. Persino Jack Triviani si fa rivedere e scusandosi per il suo comportamento gli chiede di poter ricominciare a frequentare la palestra. Vuole mettere la testa a posto.
Interrogato su Madam D non riesce a fornire molti dettagli se non che sono entrati in casa sua, ricorda solo i suoi occhi (ma deve ricordare altro data la vistosa erezione del quale non sembra accorgersi) e poi che voleva solo rivederla per scusarsi, perché non poteva sopportare l’idea che lei potesse avercela con lui.
Nel frattempo Vincent ha raccontato a Christopher dei suoi tentativi di contattare la Rampart e del suo incontro con Elise e Massimo (vedi episodio 4 - Le relazioni pericolose), che il fixer riconosce come colui che ha minacciato lui e la figlia.
Qualche giorno dopo Vincent riceve una telefonata proprio da Elise, è il momento del suo primo servizio fotografico. Per una marca di biancheria intima che vuole spostare il target sul pubblico non più giovanile (qualcosa si incrina nel cuore di Vincent. ndGM).
Pressato da Vincent, Christopher spiega quale fosse l’origine del profumo che ha sentito su di lui e come si è svolto l’incontro con Madam D anche se Vincent non sembra credergli, almeno non del tutto.
Prima di percorrere nuovamente la via che li porterebbe ad avere a che fare con la diva decidono di andare a parlare con la suora. Nonostante le sue allusioni agli angeli e alla loro pericolosità per il gigolò sembra un terreno meno spinoso di quello che lo attende nel mondo dell'alta moda.
La chiesa del Cuore Immacolato di Maria fonte: Google |
Giunti sul posto vengono accolti dalla madre superiora (con le fattezze di Woophi Goldberg in Sister Act) alla quale fanno qualche domanda discreta su Suor Felicita. Scoprono che fa solo il turno di notte per l'assistenza ai malati più gravi e che in quel momento è in chiesa a pregare, da sola.
Colgono l’occasione per parlarle.
Nota: Latham mi informa di aver portato con sé qualche goccia del suo “profumo speciale”. Non lo indossa ma lo tiene in una fialetta di vetro.
L’incontro con la suora ricalca un po’ quello con TheEye, prende solo una strada più misticheggiante ma non per questo lei sembra meno fuori di testa.
Riassumendo scoprono che a suo dire:
- Dio è morto
- Lei ha sognato la città degli angeli e l’Abisso che si trova adesso al posto della casa di Dio, un abisso senza fondo del quale persino il Diavolo ha paura
- Lei vede gli angeli
- Gli angeli sono creature miserevoli senza la guida dell’Altissimo, a volte li vede in chiesa a pregare, come se sperassero di sentire ancora la Sua voce.
- Alcuni vivono tra noi ma, spesso senza più scopo, si lasciano morire.
- Il vecchio parroco era uno di loro e lei gli è stata vicina in ospedale fino agli ultimi istanti, quando la malattia lo ha portato via.
- Lei ha preso il posto del parroco, confortando i morenti.
- Vincent ha l’odore degli angeli, come se li avesse incontrati.
Ad un certo punto Vincent vuole saperne di più e decide di forzare la mano. Prende la fiala di profumo e la apre. Mettendone qualche goccia sul polso con noncuranza.
Gli faccio tirare per Influence an NPC. Fallimento.
L’effetto è inaspettato. Suor Felicita come in estasi si avvicina a Vincent che nel frattempo ha assunto un’aria pietosa mormorando di “avere bisogno di aiuto” di “sentirsi perduto” di “aver visto cose…”.
Le labbra dei due si avvicinano e Christopher vede distintamente gli occhi di Vincent spalancarsi di stupore mentre il fiato gli viene, letteralmente, risucchiato dalla suora come un fumo luminoso.
Preso dal panico la spintona allontanandola dall'amico che gli si affloscia tra le braccia.
Lei, sconvolta, scappa dicendo di non potersi trattenere, quasi piangendo mentre lui stordito riconosce su Vincent l’odore di Madam D, l’odore che sentì la notte in cui la sua vita iniziò ad andare a rotoli. La notte in cui perse la testa per lui. Che Vincent non abbia fatto altro che manipolarlo? che ciò che li lega sia solo un inganno?
Chiama uno dei suoi “ragazzi” per farsi aiutare e lo carica in macchina, Vincent è stordito e sembra vedere mondi lontani, poi si assopisce lasciando Christopher da solo con i suoi pensieri.
Nota: Suor Felicita ha in qualche modo risucchiato i ricordi, le brutte esperienze, il dolore di Vincent che recupera due punti di stabilità.
Scena 5 - Papà è morto
Chiudiamo la sessione con “TheEye” che dice di aver trovato solo pochi fotogrammi nelle registrazioni delle telecamere di sorveglianza della prigione ma che sono promettenti.
Il problema è che Theodor Smith, alias Mr. Daddy, è morto. Un incidente nelle docce del carcere.
La notizia coglie Alice del tutto impreparata, le sembra impossibile. Prova a chiedere a Claire, lei è morta, deve sapere se lo è anche lui. La sorella non risponde ma qualcosa dice ad Alice che c’è altro sotto.
Francesca mi chiede se l’intuizione soprannaturale di Alice le dice qualcosa ed io acconsento ad un tiro (lo considero come un investigare tirato su Intuition). Il successo è strabiliante, più di venti.
Le dico che non sa in che modo, forse è Claire, forse altro, ma è assolutamente sicura che Mr. Daddy sia ancora vivo. Questo vuol dire che la sua morte è stata inscenata da qualcuno che per cause sconosciute ha fatto in modo di farlo evadere comodamente disteso in un sacco di plastica nero.
Conclusioni
Questa sessione ha avuto meno eventi del solito ma i personaggi hanno scoperto molte cose. Ho usato due personaggi non giocanti preparati in precedenza per eventualità simili. Quando Francesca mi ha detto di voler dare in pasto a Google Immagini il nome di Samael l’incontro con TheEye si è scritto da solo.
Ammetto di aver spinto un po’ gli eventi ma le azioni dei personaggi fino ad ora, con poche eccezioni, si sono limitate a gravitare attorno al cuore dell’ambientazione al più sfiorandola. Ho fatto quindi in modo che fossero i guai a cercarli. Naturalmente per loro sono tutte farneticazioni senza importanza ma il seme del dubbio è stato gettato.
La relazione tra Vincent e Christopher è giunta ad un punto critico. Il fixer è l’unica difesa del Gigolò contro Madam D (che certo non ha dimenticato), difesa che potrebbe crollare sotto il dubbio che il legame tra loro sia artificiale, che Vincent altro non sia che un subdolo manipolatore.
Purtroppo visto il caos in atto con le trame Ivan non ha potuto partecipare più di tanto, 5 giocatori sono molti per Kult, ma la prossima sessione inizieremo da lui magari legandolo ad Alice che è interessata a Jacob. Trama alla quale conto di dare una piccola spintarella a breve.
Tornando allo scopo di questi Actual Play il gioco mi sembra sempre più scricchiolare, non riesco a “far girare bene” le mosse, come se fossero scritte per uno stile di gioco diverso dai PbtA.
Mentre ho apprezzato tantissimo quelle di Urban Shadows quelle di Kult mi sembrano focalizzate su un approccio se possibile più “old school” specialmente nelle mosse di inizio sessione, mentre quella per investigare non spinge la fiction in nessuna direzione.
È come se gli autori avessero voluto usare il “fail forward” come un “successo parziale” e non come un motore di trama. Ma non abbiamo giocato moltissimo quindi mi riservo per il futuro giudizi più ponderati.
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